Di Maio spara a zero sulla crisi di governo: “Il M5S non esiste più, ora è il partito di Conte”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-15

Luigi Di Maio attacca il Movimento 5 Stelle per aver innescato la crisi di governo: “Partito padronale che ha deciso di anteporre le proprie bandierine alla sicurezza e all’unità nazionale”

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Tra i più feroci critici della mossa del Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia al governo Draghi aprendo di fatto la crisi di governo c’è chi all’interno del partito è nato e cresciuto, e lo ha abbandonato poco prima della tempesta: Luigi Di Maio, in un’intervista a Rtl, attacca quello che ormai definisce “il partito di Conte, perché quello ormai non è più il Movimento 5 Stelle”. “Stava pianificando da tanto tempo la crisi – ha dichiarato il ministro degli Esteri, autore della scissione che ha portato alla creazione del gruppo Insieme per il Futuro – perché qui c’è un tira e molla che va avanti da mesi”. Nega di aver avuto contatti con il presidente pentastellato dal momento della scissione, ma lo attacca per la gestione dell’ultimo periodo, che ha trasformato M5S in “un partito padronale che ieri ha deciso di anteporre le proprie bandierine alla sicurezza e all’unità nazionale”.

Di Maio spara a zero sulla crisi di governo

Secondo Di Maio il Movimento 5 Stelle “ha dimostrato una fortissima immaturità politica, perché quando un partito non vota la fiducia quello che genera è una crisi in un governo di unità nazionale. Quindi parlare del dettaglio, che poi è la stessa giustificazione che stanno usando i ministri del partito di Conte per rimanere sulle loro poltrone, quando c’è una crisi di governo generale di un governo di unità nazionale, forse significa anche sottovalutare la parola del presidente Draghi. Forse pensavano che si mettesse anche lui a cercare qualche Ciampolillo per far reggere il Governo, invece dal mio punto di vista è stato una persona di parola”. Sull’appuntamento di mercoledì 20 luglio, quando Draghi tornerà a parlare alle Camere, il ministro degli Esteri è pessimista: “Il presidente Mattarella ha invitato il presidente Draghi a verificare in Parlamento. Ma deve essere chiara una cosa: se non ci sarà un atto di maturità dei partiti, io vedo molto complicata la giornata di mercoledì. Non è un passaggio formale: l’Italia da mercoledì rischia di non avere un governo”.

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