“Razze inferiori”, “Hitler moderato”: l’incredibile tweet di Malan in difesa di Djokovic

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-05

Il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan difende Novak Djokovic dagli attacchi di politici e giornalisti paragonandolo a un atleta delle “razze inferiori” che gareggiava nelle Olimpiadi di Hilter del 1936

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Per arrivare a difendere la decisione di Tennis Australia di lasciare che Novak Djokovic partecipi agli Australian Open nonostante non sia vaccinato il senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan è arrivato a inscenare un paragone che ha del raccapricciante. Rispondendo al giornalista e direttore dell’edizione di Torino del Corriere della Sera Marco Castelnuovo, che si era augurato che gli altri tennisti annunciassero di non voler sfidare il privilegiato numero uno al mondo, Malan ha scritto: “Gli atleti ariani della Germania di Hitler alle Olimpiadi del 1936 gareggiarono senza fiatare con quelli delle ‘razze inferiori’. Ma, si sa, quell’Hitler era troppo moderato, vero?”.

ll tweet surreale di Malan che paragona Djokovic agli atleti di “razza inferiore” nelle Olimpiadi di Hitler

Ha provato a spiegare questa allucinazione in questo modo: “Non sono paradossi, sono paragoni. Vedo gente che propone contro Djokovic atteggiamenti che non attuarono neppure gli atleti del regime nazista, che io ritengo, e spero anche lei, efferato e criminale”. E prova a dare lezioni di sportività: “Nello sport ci si confronta con gli avversari sul campo. Non ci si rifiuta di incontrarli in base a motivi politici, “razziali” o altro”. Sostanzialmente Malan ritiene che gli atleti vaccinati che si rifiutassero di competere siano peggiori dei nazisti perché almeno questi gareggiavano contro chi ritenevano a loro inferiore. Una provocazione intollerabile, che ancora una volta mescola in maniera totalmente irrispettosa pandemia e segregazione nazista, nonché un mix di controsensi e iperboli assurde: nelle Olimpiadi del 36 gli atleti tedeschi erano dalla parte dei privilegiati e gli afroamericani, tra i quali si ricorda il leggendario Jessee Owens, erano considerati il nemico da combattere. Oggi il nemico da combattere è il virus, e dovremmo essere tutti dalla stessa parte, non dovrebbero esserci persone che remano in senso contrario e che – se fosse per loro – costringerebbero l’intera comunità a continuare a contare centinaia di morti da Covid ogni giorno.

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