Fact checking
Lucia Borgonzoni: la candidata che non si sente, non si vede, non c’è
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-11-19
Matteo Salvini sgobba, corre, saluta, si fa selfie e visita aziende. E la candidata alla presidenza? Non è al suo fianco. Ma trova lo stesso il tempo di andare a farsi le foto sui luoghi flagellati dal maltempo, proprio come il suo Capitano
Ma se i cittadini dell’Emilia Romagna sulla scheda elettorale troveranno il nome di Lucia Borgonzoni com’è che la campagna elettorale la fa Matteo Salvini? La domanda non è peregrina. Perché dopo il Paladozza di Bologna è il leader della Lega a battere la provincia, a visitare fabbriche, stabilimenti e a farsi vedere in giro. Ma la candidata dov’è? Ad esempio ieri Salvini era in tour tra Modena e Bologna. Ha visitato uno zuccherificio a Minerbio, un’azienda che produce funghi, un’azienda agricola e ad un’azienda tessile di Carpi.
Ma è Salvini il candidato per la Lega in Emilia Romagna?
L’intensa giornata di Salvini si è conclusa a Modena, in un locale di cui è socio anche l’ex calciatore della Nazionale Luca Toni, mentre Piazza Grande era invasa dalle sardine. Oggi Salvini ha ripreso a macinare chilometri. Di buon mattino era a Rimini al congresso nazionale del sindacato autonomo di polizia (SAP). In tutto questo la candidata Borgonzoni dov’era? Non era a Modena (era a Tg2 Post), non era a Carpi, non era a Minerbio. Ma del resto non era nemmeno a visitare lo stabilimento della Orogel in provincia di Cesena.
Stasera la Borgonzoni parteciperà ad un confronto televisivo con Stefano Bonaccini a Cartabianca su Rai 3. E verrebbe da dire, almeno quello, perché vista la gestione della campagna elettorale della Lega poco ci manca che ci vada Salvini. Ed è questo uno dei tanti paradossi della Lega. La candidata, quella che dovrebbe incontrare gli elettori, ascoltare i problemi dei territori e proporre le sue ricette per il cambiamento, va in televisione. Agli emiliani e ai romagnoli ci pensa Salvini, che non è candidato, che non sarà presidente e nemmeno consigliere. Una delle ragioni è scontata: Salvini è popolare. Un’altra è di ordine di immagine: se Salvini fa un “fiasco” (magari un comizio con poca gente) il danno è minore anche perché il Segretario è ovunque. Se a sentire la Borgonzoni da sola ci andassero quattro gatti quello invece sarebbe un problema.
Ma la Lega sa far parlare solo Salvini?
Non è una novità. Anche durante la campagna elettorale in Umbria Salvini si muoveva autonomamente rispetto a Donatella Tesei. Salvini si fa vedere ai mercati, fa le passeggiate per incontrare i fan, tiene il suo solito discorsetto sempre uguale e se ne va. La candidata per la maggior parte dei comizi non c’è. E allora sul palco lo affiancano parlamentari ed eletti della Lega. Una linea che stride con l’essere una forza politica che si vanta di essere “uscita dal Palazzo” e di voler ridare la parola agli elettori (umbri, romagnoli, toscani, e via dicendo) e che ovunque propone lo stesso prodotto: Salvini. E la ricetta è sempre uguale “cambiamento”. Che in Umbria, una regione dove il esponenti del PD erano indagati, poteva anche andare bene. Ma di che cambiamento hanno bisogno i cittadini dell’Emilia Romagna? Fino ad oggi è un mistero.
Per quanto Matteo Salvini sia un grande e importante leader politico non si può certo pensare (e men che mai lo può fare una forza “federalista” come la Lega) che il Segretario sia la risposta universale a tutti i problemi locali. Non ci si può sorprendere quindi che la Borgonzoni poi se ne esca con la promessa di tenere aperti gli ospedali anche di notte, dimostrando forse poca dimestichezza con le esigenze della regione che ambisce a governare. Ed è interessante notare che mentre Salvini incontra gli elettori e i rappresentanti delle categorie produttive la Borgonzoni invece (dimostrando di aver assimilato la lezione salviniana) punta su un altro genere di propaganda. Ad esempio il 17 novembre era a farsi fotografare al Lido di Volano, sulla costa ferrarese flagellata dal maltempo. D’accordo, la campagna elettorale è ancora lunga, ma è evidente che a livello di immagine la Lega sta puntando (come sempre) su Salvini e non sulla candidata come già faceva notare Christian Raimo qualche giorno fa. E si arriva al punto che in un tweet dal Paladozza lo staff di Morisi sbaglia pure il cognome della candidata, scrivendo Bergonzoni invece che Borgonzoni.
Ma agli elettori dell’Emilia Romagna cosa interessa sapere cosa ne pensa Salvini? Questi sono dettagli. In fondo la Lega ha vinto le elezioni europee senza nemmeno presentare un programma elettorale o una piattaforma programmatica. È bastato mandare Salvini in giro a dire “prima gli italiani” per fare il pieno di consensi. Lo stesso accadrà in Emilia Romagna al grido di “prima gli emiliani”. Ma una volta al governo che farà Lucia Borgonzoni, che ieri ha dimostrato di non sapere nemmeno cosa aveva fatto il governo di cui era esponente? Nessuno lo sa per ora. Sicuramente vorrà indagare sul “sistema Bibbiano”, ma forse i cittadini dell’Emilia Romagna si meritano di meglio. Oppure dovrebbero votare direttamente Salvini.