Lucia Azzolina e le lezioni a distanza nelle scuole

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-26

La ministra dell’Istruzione annuncia in un’intervista rilasciata oggi al Messaggero che a causa dell’emergenza Coronavirus nelle scuole si attuerà la sospensione del tetto delle 200 presenze e che si sta ragionando attorno alla possibilità di fare lezione a distanza

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La ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina annuncia in un’intervista rilasciata oggi al Messaggero che a causa dell’emergenza Coronavirus nelle scuole si attuerà la sospensione del tetto delle 200 presenze e che si sta ragionando attorno alla possibilità di fare lezione a distanza:

In alcune regioni si rischia di non arrivare a 200 giorni di lezione, il che invaliderebbe l’anno scolastico. Come si risolve il problema? Potrebbe saltare l’obbligo dei 200 giorni di lezione?
«La validità dell’anno sarà salvaguardata. Voglio tranquillizzare tutti. Personale,studenti,genitori».

Matteo Salvini ha chiesto il prolungamento dell’anno scolastico per le scuole nelle Regioni in cui è stata bloccata la didattica. È un’idea che prendere in considerazione?
«Questi sono i giorni in cui deve prevalere la massima collaborazione. Sono certa che ci sarà. Occorre responsabilità. Non serve allungare l’anno, serve garantire il servizio. Con la task force del ministero lavoreremo per supportare le scuole per la didattica a distanza. Alcune sono già partite».

Le scuole possono ricorrere alla didattica online per non perdere giorni di lezione? Non tutte le classi e non tutti i ragazzi potrebbe avere i dispositivi necessari.
«Interverremo noi, come ministero. Siamo al lavoro da giorni. Avremo partner pubblici e privati, come la Rai, che ci daranno una mano».

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Le ultime risposte sono sulle trattenute per gli insegnanti e per il certificato medico:

In un momento come questo è ancora giusto prevedere la trattenuta economica sulle buste paga degli insegnanti per le assenze per malattia?
«Domani (oggi per chi legge, ndr) incontro i sindacati sul coronavirus con riferimento a tutto il personale della scuola. In questi giorni l’urgenza massima, però, lo ripeto, è la tutela della salute».

È stato reintrodotto l’obbligo di certificato medico per essere riammessi in classe dopo 5 giorni di malattia: è una misura davvero necessaria? Con i medici di base in sofferenza per sovraccarico di lavoro e la difficoltà di far visitare un bambino da un dottore, procurarsi il certificato non diventa un’ulteriore e inutile complicazione per le famiglie?
«È una misura improntata alla massima precauzione, valutata con le autorità sanitarie. Anche questa sarà in vigore fino al 15 marzo».

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