La storia di Luca, senza diploma perché è trans

di Dario Lapenta

Pubblicato il 2018-08-24

Poco dopo essersi diplomato, Luca ottiene la sentenza esecutiva del cambio di genere da parte del giudice, e relativo aggiornamento del nome anagrafico sui documenti di identità. Credeva che con la sentenza di un tribunale la sua identità sarebbe stata finalmente accettata per quella che è, ma così non è stato

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Luca è il nome di fantasia di un ragazzo transgender di 19 anni, che ha chiesto di rimanere anonimo. E’ nato biologicamente donna ma si è da sempre sentito un uomo. Nel 2015 inizia il percorso di transizione di genere. La scuola che ha frequentato, un alberghiero di Velletri nella provincia di Roma, ha sempre saputo della sua condizione. Poco dopo essersi diplomato, Luca ottiene la sentenza esecutiva del cambio di genere da parte del giudice, e relativo aggiornamento del nome anagrafico sui documenti di identità. Credeva che con la sentenza di un tribunale la sua identità sarebbe stata finalmente accettata per quella che è, ma così non è stato. “Quando ho ottenuto la sentenza, nel settembre dello scorso anno, appena uscito dal tribunale con le copie, ne ho portata subito una alla scuola, molto prima che il diploma fosse stampato, e la vicepreside mi ha garantito che mi sarebbe stato rilasciato con i dati anagrafici corretti”, ha raccontato il ragazzo alla redazione.

La storia di Luca, senza diploma perché è trans

“Da quel giorno è passato quasi un anno, sono andato diverse volte in segreteria per chiedere perlomeno un certificato che dimostrasse che mi sono diplomato, ma non mi è stato dato perché dicono che quando mi sono diplomato avevo ancora il mio vecchio nome”, conclude. Una situazione che rischia di diventare per Luca un grosso problema: nel frattempo per iscriversi all’università ha dovuto presentare un’autocertificazione. L’istituto universitario è in attesa di ricevere il diploma originale o un certificato che attesti la maturità, e se non dovesse riceverlo Luca rischia di vedersi invalidata l’iscrizione. “Un istituto scolastico che si rifiuta di cambiare il nome sul diploma in presenza di una sentenza esecutiva non sta dando esecuzione a un ordine dell’autorità giudiziaria. Il mancato ottemperamento di un provvedimento dell’autorità è un reato penale”, afferma l’avvocata e attivista per i diritti Lgbt Cathy La Torre, contattata dalla redazione. “Dal punto di vista giuridico il cambiamento dei dati anagrafici per le persone transgender che hanno una sentenza esecutiva è previsto dalla legge per tutti i documenti, non solo per codice fiscale e carta di identità. Per ragioni di certezza del diritto – continua La Torre – non è possibile avere documenti con dati discordanti.” La segreteria amministrativa dell’istituto, contattata telefonicamente, afferma che i diplomi devono essere ancora compilati, e che, in accordo con la preside, il documento verrà stampato con le nuove generalità del ragazzo. Ma resta ancora da capire il motivo del rifiuto da parte della segreteria a rilasciare un certificato attestante la maturità del ragazzo, richiesto dall’università al fine di perfezionare l’iscrizione.

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