Opinioni
L’oscena morale del PapaMarketing
di Giuseppe Giusva Ricci
Pubblicato il 2017-07-14
“La speranza e la fede non solo accrescono i mali degli uomini, ma fanno anche la fortuna dei loro padroni, e gli spirituali, malgrado la loro santità, non possono essere altro che i loro cani da guardia. […] Quando ascolto i nostri sedicenti spirituali propinarci le loro banalità e quando vedo una folla, più di […]
“La speranza e la fede non solo accrescono i mali degli uomini, ma fanno anche la fortuna dei loro padroni, e gli spirituali, malgrado la loro santità, non possono essere altro che i loro cani da guardia. […] Quando ascolto i nostri sedicenti spirituali propinarci le loro banalità e quando vedo una folla, più di ruminanti che di uomini, prestare orecchio a quelle insulsaggini, mi rendo conto che stiamo diventando stupidi e che meritiamo la sorte a noi riservata. […] I nostri padroni sono sempre stati nostri nemici e ora più che mai, perché è colpa loro se siamo cosi numerosi, da secoli, da millenni vogliono che i subalterni si moltiplichino, per farli sgobbare e portarli alla morte.” Con queste parole Albert Caraco presagì uno dei fenomeni che distingue il Caos di questa epoca.
Il fatto che l’ultimo Papa (detto Francesco), ossia il miglior amico dell’amico immaginario più diffuso tra i popoli occidentali, esprima ormai da tempo idee dai contenuti umanisti, socialisti, progressisti e anticapitalisti (che fino al 1983, se espressi da un libero cittadino, sarebbero stati causa di bolla e scomunica). Francesco, in veste di portavoce-mediatico e testimonial, rappresentante pubblico dell’apparato ideologico-politico-finanziario più antico della storia occidentale, elabora comunicati che si scontrano sia con l’origine “mistica” e “mistificatoria” dell’organizzazione-egemonica che appunto rappresenta, sia con l’incuranza degli apparati ideologici classici (partiti, intellettuali, ecc.) che ormai, per vigliaccheria e convenienza e connivenza, hanno rinunciato a sostenere determinati contenuti e precise istanze anti-schiavizzazione dell’umanità. Ovvio che in questo momento storico, ossia dall’inizio dell’epoca moderna, un Brand come quello Vaticano debba in qualche maniera riposizionarsi proprio per ri-cercare il numero più vasto di affiliati. Sul fatto che lo stia facendo conoscendo bene quanto le sperequazioni economiche di popolo abbiano raggiunto livelli ma i visti (nell’epoca moderna), non sorprende che la -posizione- sostenuta appunto dal Papa sia quella dell’egualitarismo, dell’anti-capitalismo, dell’anti-sfruttamento, dell’ecologismo, ecc.
Per i non credenti forse è impossibile dimenticare quella frase “se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo” che il rappresentante di uno dei ‘dio’ più famosi adottò paragonando la stessa entità che dovrebbe “gestire” il creato alla ‘disponibilità di rete’ utile al corretto funzionamento degli umani aggeggi elettrotelefonici; un’offesa che sovrasta di gran lunga quelle concezioni atee e agnostiche che muovono parte della società reale.
In quel frangente Francesco è stato indelicato e scorretto nell’appropriarsi di una definizione di dio così misera, ma questo singolo spot non è nulla a confronto dei veri danni che questo nuovo mood-comunicativo intrapreso dal Papa lascerà all’umanità tutta. Come scriveva Antonio Gramsci : “La religione è la più ‘mastodontica’ utopia, cioè la più ‘mastodontica’ metafisica apparsa nella storia, essa è il tentativo più grandioso di conciliare in forma mitologica le contraddizioni storiche: essa afferma, è vero, che l’uomo ha la stessa ‘natura’, che esiste l’uomo in generale, creato simile a Dio e perciò fratello degli altri uomini, uguale agli altri uomini, libero fra gli altri uomini, e che tale egli si può concepire specchiandosi in Dio, ma afferma anche che tutto ciò non è di questo mondo, ma di un altro (utopia).”
In modo apparente (tramite la comunicazione e dunque contenuti persuasivi), la Chiesa e i Poteri Vaticani (egemonia culturale e finanza), già distanti da secoli dei semplici comandamenti, si sono indebitamente impossessati dell’immaginario socialista e di terminologie progressiste, solo perché è il momento-comodo per farlo (da sempre la religione serve a ottundere le coscienze dei poveri di beni materiali). Infatti, come può ricordare ancora A.Gramsci : “In realtà la Chiesa non vuole compromettersi nella vita pratica economica e non si impegna a fondo, né per attuare i principi sociali che afferma e che non sono attuati né per difendere quelli già attuati […]. Per comprendere bene la posizione della Chiesa nella società moderna, occorre comprendere che essa è disposta a lottare solo per difendere le sue particolari libertà corporative (di Chiesa come Chiesa, organizzazione ecclesiastica), cioè i privilegi che proclama legati alla propria essenza divina: per questa difesa la Chiesa non esclude nessun mezzo.”
Questa -nuova strategia comunicativa- , certamente potrà funzionare attirando simpatie ‘nuove’ sia tra il popolo sempre più bisognoso di lumi e speranze sia tra quel ceto politico così mediocre da apprezzare le parole di un ennesimo uomo in tonaca che si affaccia da un balcone, ma la stessa strategia inflazionerà e banalizzerà quegli argomenti e quelle istanze delle culture e delle ideologie che nell’età moderna non sono mai state sostenute dai poteri ecclesiastici, che anzi, loro volta, come poteri forti hanno storicamente e sempre parteggiato per i Padroni del vapore, per l’anti-egualitario e anche sappiamo anche per il Fascismo; quindi, alla scomparsa di questo Papa, gli stessi -argomenti- risulteranno superati e inutili, consacrando definitivamente il Potere dei pochissimi sul resto dell’umanità, legittimando il destino catastrofico del pianeta e quello di sottomissione dei popoli a favore di quelle sempre più ristrette minoranze a capo di Tutto.*
Uno ‘spirituale’ di valore non si adegua alle mode dei tempi, segue inamovibile dogmi irrazionali, illogici, oscurantisti e anti-democratici, che nel loro essere (appunto dogmi) esprimono il rifuggire il confronto e dunque la loro fallibilità innanzi all’intelligere; quindi questo Papa sarà quello definitivo, quello che terminerà il conflitto delle idee a favore di quel che da sempre è il Potere dei pochi sui tanti, che chiuderà la Storia, che suggellerà l’abominio.
* [ brano estratto da Nemici Politici_Pubblici Nemici, 2017 ]