Lorenzo Marinelli: chi è il ragazzo che ha sparato a Manuel Bortuzzo insieme a Daniel Bazzano

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-02-07

Bazzano ha precedenti per spaccio e per rapina e l’avvocato di Marinelli, Alessandro De Federicis (Giulia Cassaro assiste l’altro), ha detto ieri sera a Chi l’ha visto? che il suo assistito ha sparato senza che l’altro sapesse nulla

article-post

Si chiamano Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, hanno 24 e 25 anni, sono di Acilia e si sono presentati ieri in Questura per confessare il loro coinvolgimento nel ferimento di Manuel Bortuzzo. Bazzano ha precedenti per spaccio e per rapina e l’avvocato di Marinelli, Alessandro De Federicis (Giulia Cassaro assiste l’altro), ha detto ieri sera a Chi l’ha visto? che il suo assistito ha sparato senza che l’altro sapesse nulla. Bazzano, che ha pianto durante tutto l’interrogatorio non sapeva della pistola, e dopo che Marinelli ha sparato gli ha detto: “ma che hai fatto?”. E l’amico gli ha risposto: “Portami a casa da mio figlio”. Hanno passato la notte in isolamento nel carcere di Regina Coeli e sono ora in attesa dell’interrogatorio di convalida. Ai due ragazzi fermati per il ferimento di Manuel Bortuzzo viene contestato il tentato omicidio aggravato dalla premeditazione dai motivi abietti.

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano: i due che hanno confessato il ferimento di Manuel Bortuzzo

Sono entrambi accusati di tentato omicidio aggravato dai futili motivi e porto abusivo d’arma da fuoco. Abitano al Villaggio Giuliano, lotto di case popolari di Acilia, Lorenzo Marinelli ha detto di fare l’idraulico ed entrambi hanno sostenuto di aver ricevuto la pistola calibro 38 con cui hanno colpito Bortuzzo da una terza persona.

I due hanno raccontato di essere stati riempiti di botte al pub «da gente più grande, che ci aveva minacciato pesantemente, avevamo paura», e per questo «per cautela ci siamo armati», senza dire però chi fossero. Il Messaggero racconta che le informative arrivate in Questura darebbero la presenza dei figli di Mario Iovine, Vito e Mimmo, nipoti di Antonio, il temuto boss dei Casalesi, al pub dell’Axa proprio la sera della rissa.

Marinelli e Bazzano avrebbero trovato rifugio presso alcuni pregiudicati della zona (bussando anche alle porte di San Basilio). Edoardo Izzo sulla Stampa racconta un particolare inedito alla base del tentato omicidio che riguarderebbe questioni di droga:

«Abbiamo litigato con gente di Acilia. Con i “pugili”», avrebbero ammesso i due fermati, che fanno parte di una gang che ha come punto di riferimento le case popolari di piazza San Giorgio, periferia della stessa Acilia. Una banda che è in conflitto con il gruppo dei «pugili» che si fanno chiamare così perché si allenano nelle palestre di zona e hanno un forte legame con il clan dei Casalesi.

Un gruppo di picchiatori, spesso incappati in controlli per armi e cocaina. A far scattare la rissa nella notte di sabato, quando Manuel è stato colpito da un proiettile davanti all’«O’Connell Irish Pub» dell’Axa-Casal Palocco, sarebbe stata una partita di cocaina non pagata. Marinelli, tra i capi della banda di
San Giorgio, avrebbe subito per questo una feroce lezione dai pugili, che svolgono questo ruolo per conto dei fornitori dei pusher.

Leggi sull’argomento: I due ragazzi di Acilia che hanno confessato di aver sparato a Manuel Bortuzzo

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano: il video della sparatoria che ha portato al ferimento di Manuel Bortuzzo

Il Messaggero pubblica il video che mostra il momento in cui Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano hanno sparato a Manuel Bortuzzo:

«Abbiamo sparato a Manuel Bortuzzo per errore»

Il movente dei tre colpi sparati da un revolver calibro 38 contro Manuel, uno dei quali si è conficcato nel midollo spinale, non è ancora chiaro. Entrambi hanno avuto da poco un figlio. Scrive il Messaggero che Stefano Marinelli, lo zio di Lorenzo,  era il boss di Acilia legato ai clan Guarnera e Iovine morto i primi di gennaio del 2017 mentre stava scontando a Rebibbia una condanna per detenzione e spaccio di stupefacenti.

Le bacheche Facebook di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano sono state riempite di insulti che loro, chiusi in carcere, non possono vedere. Il Corriere della Sera ricostruisce i fatti all”O Connell Irish Pub:

 I due fermati passano la sera di sabato al O’Connell Irish Pub, come spesso accade, e come già in altre occasioni il loro gruppo viene a contatto con una banda rivale,composta da alcuni pugili ed esponenti del clan Iovine, matrice di camorra casalese, pure loro di Acilia. Anche stavolta la tensione sfocia in rissa. Marinelli e Bazzano hanno la peggio. Un altro dei loro ne esce col volto tumefatto ma mente agli agenti all’esterno del locale e dice che quelle ferite le aveva già prima.

Mentre si allontanano, Marinelli pronuncia la frase riferita da alcuni testimoni: «Torniamo col ferro e ve sparamo». Ma al ritorno trovano sul posto la polizia e non i rivali. Vedono due persone con i giubbini neri e il cappello a visiera (anche Martina ha spalle larghe da nuotatrice e altezza sopra la media), lanciano un «Ahò», Manuel si gira e fanno fuoco. Due proiettili rimbalzano su un muro e schizzano via, un terzo arriva a segno.

In ultimo, la versione completa dei fatti consegnata in questura:

«Ci siamo costituiti per un senso di giustizia e risarcimento verso Manuel. Non l’abbiamo fatto prima per motivi organizzativi. Siamo distrutti da quanto accaduto, è stato un errore. Sono tre notti che non dormiamo. Non sappiamo come siamo stati coinvolti nella rissa, avevamo bevuto ma non assunto droga. Loro erano venti e più grandi di noi. Ci hanno picchiato e minacciato di morte le nostre famiglie.

Dicevano: “Veniamo a casa vostra”. Siamo scappati terrorizzati. Lo scooter non è nostro ma non l’abbiamo rubato». La parte che segue è invece tutta di Marinelli: «La pistola l’ho trovata in un campo e non ho mai sparato, volevamo difenderci e quando abbiamo visto Manuel lui ha fatto il gesto di fuggire. Per paura ho sparato tenendo la pistola dietro la schiena».

Ora starà agli inquirenti verificarne l’attendibilità.

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano: i profili Facebook

Sui profili social di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano rimangono immortalati le serate con gli amici, gli sguardi di sfida da duri di periferia in tantissimi scatti, le frasi d’amore per i figli, la passione per i tatuaggi e i cantanti neomelodici. Daniel e Lorenzo sono entrambi del Villaggio Giuliano, le case popolari di Acilia. Entrambi – rende noto la Questura – con precedenti di polizia per droga e per Daniel Bazzano, conducente dello scooter da dove hanno sparato, anche per rapina. Amici da tempo, hanno trascorso tante serate insieme come anche sabato sera. Un destino simile il loro, anche quello di essere padri giovani di due bimbi piccoli che mostrano con orgoglio e amore sui social. E poi i tantissimi tatuaggi a ricoprire il corpo. Bazzano, in particolare, ne ha uno sulla spalla che raffigura proprio una pistola. “La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti LIBERO!!” scriveva Lorenzo qualche giorno fa sul suo profilo dove c’è postata anche una sua foto dietro le ‘sbarre’ di una grata a mimare una sorta di detenzione.

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano: il commento di Salvini

E per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano arriva anche il commento del ministro dell’Interno Salvini che nega ci sia una questione sicurezza a Roma, come ha spiegato a Rafio Anch’io: “Ringrazio le forze dell’ordine. Un abbraccio a Manuel e alla sua famiglia, ai medici e aggiungo che la speranza è l’ultima a morire. Uno che va in giro armato sparando alla gente deve passare in galera un bel po’ di anni. Sul tema della sicurezza non c’è una questione Roma, i delinquenti purtroppo ci sono un po’ ovunque in giro per l’Italia”.

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano: la lettera per i genitori di Manuel Bortuzzo

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano fanno sapere – tramite i loro difensori Alessandro De Federicis e Giulia Cassaro di voler scrivere ai genitori di Manuel: “Siamo distrutti, vogliamo chiedere scusa alla famiglia di Manuel, con una lettera che manderemo ai genitori”. Come spiegano i legali, i due fermati volevano costituirsi già da domenica e per questo avevano contattato l’avvocato. “Avevano un peso sulla coscienza” riferisce De Federicis.

Potrebbe interessarti anche