La conversione del leader dei no vax in Veneto dopo una settimana in terapia sub-intensiva: “Vaccinatevi”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-30

Ha passato una settimana all’ospedale di Vittorio Veneto, vicino Treviso, in terapia intensiva: Lorenzo Damiano, leader no vax, ora ha cambiato idea e rivolge un appello a tutti: “Vaccinatevi”

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Avrebbe potuto vaccinarsi in tempo, evitarsi una settimana di ricovero in terapia sub-intensiva e soprattutto avrebbe potuto esimersi dal diffondere le sue teorie no-vax al punto da diventare un “guru” in Veneto. Lorenzo Damiano, Presidente del movimento cattolico Pescatori di Pace, che all’inizio di ottobre si era candidato a sindaco di Conegliano a capo della lista civica “Norimberga2” e lo scorso 24 novembre era stato ricoverato all’Ospedale di Vittorio Veneto, vicino Treviso, ora sta meglio e ha cambiato idea: “La mia visione del mondo geopolitico è cambiata, ovviamente. Sarò pronto quanto prima, quando Dio vorrà, a far sapere al mondo intero quanto sia importante seguire collettivamente la scienza, quella che ti salva”. Una conversione sulla via dei dati inconfutabili e lontano dai complotti ai quali ha creduto e indotto a credere. “A volte – prosegue – bisogna passare per una porta stretta per capire le cose come sono. Io ho fatto una cura monoclonale, ringrazio il reparto di Vittorio Veneto che mi ha seguito, sono stati meravigliosi. E comunque il vaccino lo faccio, ho passato tutto quello che dovevo passare. Vaccinatevi tutti, io mi vaccinerò”.

Il suo appello questa volta cambia e diventa speculare: peccato per lui che abbia dovuto passare per la malattia prima di capirlo. Ora si spera che quanti lo hanno seguito nei suoi deliri antivaccinisti facciano altrettanto con i nuovi suggerimenti. Le condizioni di Damiano non destano più particolari preoccupazioni nei medici, presto verrà dimesso dall’ospedale e potrà fare ritorno a casa. Nei suoi discorsi, ormai rinnegati, inneggiava spesso contro la “dittatura sanitaria”, a favore dei no Green Pass, delle terapie mediche domiciliari e della libertà vaccinale, mischiando il tutto a temi religiosi. Era risultato positivo a un tampone al quale si era sottoposto di ritorno da un viaggio a Medjugorje e si era curato a casa fino a quando non si è reso necessario il trasferimento in ospedale a causa della bassa saturazione.

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