Attualità
“Con un lockdown generalizzato rivolte armate e suicidi”
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-10-23
Ranieri Guerra, vice direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), in un’intervista al Fatto spiega perché è necessario evitare un lockdown generalizzato e queli possono essere i pericoli e le conseguenze
Ranieri Guerra, vice direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts), in un’intervista al Fatto spiega perché è necessario evitare un lockdown generalizzato e queli possono essere i pericoli e le conseguenze
Ritiene che un lockdown generalizzato non sia più una strada percorribile?
Dobbiamo evitarlo perché provocherebbe rivolte armate. Le persone sono state sfinite dai tre mesi di lockdown. Purtroppo poi in estate hanno abbassato troppo la guardia incoraggiate anche da colleghi che non capisco bene che lavoro facciano. Adesso bisogna, però, fare anche una valutazione sullo stato di salute mentale di tutti e dei nostri figli. Possiamo chiudere a casa i ragazzi davanti alla Playstation? È doveroso bilanciare equilibri di sostenibilità sociale ed economica, perché i rischi non sono dovuti solo alla trasmissione del coronavirus: come Oms abbiamo registrato un aumento di suicidi tra i giovani, per fortuna non in Italia, l’aumento del consumo di bevande alcoliche tra le mura domestiche. Il lockdown del Paese è una misura pesante e ha ragione il premier Giuseppe Conte quando dice che non è l’Italia di marzo quella di oggi, le condizioni al di là del numero dei contagi sono diverse. E ha ragione anche sull’al -lineare i tre livelli amministrativi: Stato centrale, Regioni e enti locali. La capacità di decidere per aree e territori sarà sempre più fondamentale da qui in avanti.
I risultati delle nuove misure restrittive prese da Governo e Regioni, aveva spiegato qualche giorno fa Ranieri Guerra, “li vedremo, come ormai sappiamo, tra un paio di settimane” ma “credo sia corretto, dal punto di vista della procedura di contenimento allineare i tre livelli di amministrazione del nostro paese: uno Stato centrale che pone paletti alti; le amministrazioni regionali che adeguano il sistema sanitario e propongono una serie di provvedimenti localizzati, e il grande assente dei mesi passati, ovvero i sindaci, che secondo me devono giocare un ruolo fondamentale in questa fase dell’epidemia”. Durante il periodo estivo, ha proseguito Ranieri Guerra, “c’è stata una diffusione a macchia d’olio del contagio con una circolazione bassa del virus che però si è infiltrato ovunque”. Ora, ha concluso, “al di là dei numeri brutti, bisogna guardare il trend di crescita: deceduti e terapie intensive si spostano con un lieve ritardo rispetto all’aumento dei casi”.