Lo sciopero alla ArcelorMittal di Taranto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-22

Un migliaio di persone sono in presidio questa mattina sotto la Prefettura di Taranto per la grave crisi di ArcelorMittal, l’ex Ilva

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Un migliaio di persone sono in presidio questa mattina sotto la Prefettura di Taranto per la grave crisi di ArcelorMittal, l’ex Ilva. Lavoratori e delegati sindacali delle sigle Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm occupano i marciapiedi antistanti la Prefettura e il tratto di strada antistante che è stato chiuso al traffico. Sono tutti con la mascherina e si tengono a distanza per evitare l’assembramento così come il questore di Taranto, Giuseppe Bellassai, ha indicato nelle prescrizioni per la manifestazione. Non ci sono cartelli di protesta ma solo alcune bandiere delle organizzazioni metalmeccaniche.

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Lo sciopero alla ArcelorMittal di Taranto

Fonti sindacali affermano che gli esponenti provinciali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm dovrebbero piu’ tardi salire in Prefettura ed essere ricevuti dal prefetto di Taranto, Demetrio Martino. Sempre oggi un altro presidio di protesta e’ in corso davanti allo stabilimento. Questo lo pero’ ha indetto l’Usb. La crisi di ArcelorMittal si e’ aggravata nelle ultime settimane in quanto alla evidente difficolta’ del mercato siderurgico si e’ aggiunta la stasi determinata dal Covid. Attualmente a Taranto, su una forza organica di 8200 addetti, circa 4900 dipendenti sono fuori dallo stabilimento tra cassa integrazione, ferie, malattie e permessi della legge 104. Circa 3200 lavoratori si contano solo in cassa integrazione che l’azienda, da fine marzo, ha chiesto per 8.175 addetti. Anche la produzione e’ al minimo storico: 7500 tonnellate di ghisa al giorno. Sono piu’ gli impianti fermi a Taranto che quelli in funzione. Gli altiforni accesi sono solo due sui tre rimasti operativi. Sono stati fermati i lavori di ristrutturazione ambientale, con lo stop ai cantieri dell’Aia, e le imprese dell’indotto-appalto continuano a dichiarare che vantano pagamenti arretrati.

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Che la crisi sia pesante lo dimostra anche il fatto che ieri il siderurgico si è ritrovato senza più scorte di acqua per i lavoratori e di carburanti per i mezzi. Sugli impianti mancavano le bottigliette. Solo oggi l’azienda ha potuto ripristinare in qualche modo la fornitura dandone comunicazione ai sindacati. Il Governo, intanto, ha ripreso in mano il dossier Taranto e ArcelorMittal. Sul gruppo dell’acciaio i ministri Gualtieri, Patuanelli e Catalfo, rispettivamente a capo di Mef, Mise e Lavoro, incontreranno in video audio conferenza l’azienda, i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, che rappresentano la proprietà, e i sindacati nella mattinata di lunedì prossimo. Giorno in cui a Taranto ci saranno 8 ore di sciopero tra primo e secondo turno. Oggi, dalle 16,Palazzo Chigi ha invece convocato il Tavolo istituzionale Taranto con i ministeri e gli enti locali per fare il punto, e cercare di accelerare, i progetti extra Ilva messi in campo per la citta’ che doveva essere destinataria di un novo decreto legge ad hoc, Cantiere Taranto, poi saltato per l’emergenza Covid. E alle 16 di oggi dovrebbe anche esserci una nuova call conference di ArcelorMittal con Confindustria Taranto per un nuovo punto di situazione sui pagamenti alle imprese.

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