Lo schema a 4 punte di Letta in vista delle elezioni del 25 settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-25

Mentre la coalizione di centrodestra è alla ricerca di un equilibrio interno, il Partito Democratico tenta di allargare il fronte elettorale (senza M5S)

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Oronzo Canà, il mitico personaggio interpretato da Lino Banfi, avevano coniato il 5-5-5. E il Partito Democratico, in vista del voto del prossimo 25 aprile, prova a scardinare i classici moduli calcistici provando a schierare sul campo una formazione a 4 punte. Enrico Letta, infatti, sta cercando di dare una connotazione (provando a trovare assist decisivi) all’alleanza che porterebbe a un nuovo campo largo – che si era perso con il governo Draghi – all’interno del fronte dei progressisti. Ma chi sarà il “bomber” da piazzare al centro dello schieramento offensivo?

Enrico Letta tenta lo schema a 4 punte in vista delle elezioni di settembre

Modulo a 4 punte, o un 3+1 (3 trequartisti al servizio della punta) per cercare di rosicchiare più voti possibili alla coalizione di centrodestra composta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Come riporta Francesco Verderami sul Corriere della Sera, l’idea di Enrico Letta sembra avere già ruoli e posizioni consolidate:

A Fratoianni di Sinistra italiana è stato proposto di riunire ogni possibile formazione a sinistra; a Tabacci del Centro Democratico è stata assegnata la delega per raccogliere naufraghi grillini e del centrodestra; ai Socialisti è stato suggerito di unirsi ai Verdi o convergere con Fratoianni. Mentre il Pd farà il regista e con la scritta «democratici e progressisti» posta sotto il simbolo, progetta di accogliere il gruppo di Speranza.

Il PD, dunque, avrà il doppio ruolo: quello di regista offensivo e quello di finalizzatore. D’altronde i recenti sondaggi politici vedono il centrosinistra molto indietro rispetto al centrodestra. Ma chi sarà l’uomo da spendere per Palazzo Chigi? Al momento il nome non c’è. Enrico Letta, che ha già ricoperto il ruolo di capo del governo, sembra essere il più indicato. Ma non è detto. Nel frattempo, Matteo Renzi (che ora dice di esser pronto a correre da solo) dà un consiglio al Partito Democratico:

“”Letta è il segretario del Pd: decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse: Stefano Bonaccini. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra e ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile”.

In attesa di capire se anche Azione di Calenda e Italia Viva entreranno a far parte del campo largo centrista, democratico e progressista, chissà se Letta sarà più “sereno” dopo questo suggerimento.

(foto IPP/zumapress)

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