“Voi non dovete essere pirla come me”, la lettera di Luciana Littizzetto a Grandi Elettori che hanno scritto nomi a caso sulle schede | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-31

L’attrice comica torinese ricorda agli “eletti” che se vogliono fare i comici ci sono ben altri palcoscenici. Non di certo il Parlamento e non di certo per l’elezione del nuovo Capo dello Stato

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Il comportamento dei Grandi Elettori (non tutti, una parte) durante i primi giorni e le prime tornate per l’elezione del nuovo (poi diventato “vecchio”) Presidente della Repubblica è stato stigmatizzato da tantissimi cittadini, irritati per il comportamento al quanto insolente. Sotto accusa, infatti, sono finiti i cosiddetti “nomi a caso” scritti sulle schede: da Amadeus a Bruno Vespa, passando per Alberto Angela, Claudio Lotito, Alfonso Signorini, Giuseppe Cruciani, Carlo Mazzone, Mauro Corona e molti altri. Comici improvvisati che non hanno strappato alcun sorriso e che si sono nascosti dietro lo scrutinio segreto. E la sintesi di questo comportamento bambinesco è nella lettera scritta e letta da Luciana Littizzetto a “Che Tempo che Fa”.

 

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Littizzetto, la lettera ai Grandi Elettori che scrivono nomi a caso

Dallo studio di RaiTre, l’attrice comica torinese mette in evidenza tutto quel malcelato senso di comicità improvvisata – e riuscita malissimo – di alcuni Grandi Elettori che, evidentemente, si sono esaltati (dato che questa tendenza è andata avanti per diversi giorni) nell’ascoltare il Presidente della Camera Roberto Fico leggere le loro “imprese”.

Mi rivolgo a voi, senatori, deputati e grandissimi elettori che avete scritto nomi a cacchio tipo Tom & Jerry sulla scheda. A parte ce Tom & Jerry erano più furbi di voi visto il risultato, questo è inconfutabile. Ma io vi vedo: siete veramente degli idioti. Siete degli immani balenghi, scarsi di mente, delle facce di fango, dei musi di rapa, delle testoline vuote buone neanche per fare il brodo.
Mi rivolgo a voi elettori che avete scritto sulla scheda per tre giorni consecutivi Valeria Marini, Amadeus, Totti, Bruno Vespa: come vi siete sentiti poi? Ci siete sentiti ispirati, vi siete sentiti umoristi tipo Flaiano? Bene, non lo siete. Siete degli imbecilli come quello che scrivono sui muri ‘Se fossi un tappeto ti sbatterei’. Pensate forse che la gente rida? Pensate che i vostri elettori si spancino dalle risate? Che riuniscano la famiglia davanti alla tv con i pop corn in mano per sentire Fico che legge il risultato del vostro genio? Non ridiamo per niente. Anzi, ogni volta ci gonfiano le vene del collo e ci viene il desiderio forte di mandarvi a fare cose in zone del corpo malfamate.
Esimi onorevoli, ma ve lo devo dire io che sono un saltimbanco che quello dell’elezione del Presidente della Repubblica è un momento sacro, altissimo, è uno dei momenti più alti di un Paese civile. Non potete buttare tutto in caciara sempre. È come se durante il Conclave un cardinale scrivesse sulla sua scheda Don Backy o don Matteo. Voi per primi siete stati eletti, che viene dal latino ‘electus’, cioè prescelti. Quelli che devono portare la dignità, l’eccellenza. Voi dovete essere meglio di me, non pirla come me. Se volete fare i comici andate a Zelig, non a votare il Presidente. Siate seri, pensate al futuro del Paese che a fare gli scemi ci pensiamo noi.

Chiara, dritta al punto Luciana Littizzetto. Perché anche nella sacralità del momento – quello più alto per un Parlamento, un parlamentare o un Grande Elettore – qualcuno ha tentato di raggiungere il picco della sua notorietà. Nell’anonimato.

(foto e video: da “Che Tempo che Fa”, RaiTre)

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