“È stata una mano solerte che non resterà impunita”, Gabrielli a muso duro sulla “lista dei putinani” diffusa dal Corriere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-10

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è intervenuto sul caso della pubblicazione di quell’elenco di nomi pro-Putin sul Corriere della Sera

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Una conferenza stampa a cui ha partecipato da remoto per via della sua infezione (annunciata proprio all’inizio dell’incontro virtuale con i giornalisti) da Covid. Ma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (già Capo della Polizia) Franco Gabrielli non si è voluto sottrarre alle domande dei cronisti accorsi nella sala polifunzionale di Palazzo Chigi sul caso che sta dividendo la politica, l’opinione pubblica e anche l’intero comparto dell’informazione in Italia: la lista del Corriere della Sera su quelli che sono stati indicati come i “putiniani d’Italia“, ovvero coloro che sui social (e nei media, in generale) rappresenterebbero il megafono della propaganda filo-russa.

Lista del Corriere, la dura presa di posizione di Franco Gabrielli

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio non ha utilizzato mezzi termini per raccontare cosa è accaduto. E quella lista del Corriere – pubblicata nell’edizione uscita in edicola (e anche online) domenica 5 giugno – non era figlia di indagini del Copasir, ma di un convegno sulla diffusione delle fake news nel nostro Paese. E quell’elenco è uscito da lì:

“C’è una mano solerte dietro la diffusione del bollettino sulla disinformazione russa finita in pasto alla stampa. Un fatto gravissimo, ma nulla resterà impunito, credo che lo dobbiamo al Paese”.

Dietro a quell’elenco di nomi, dunque, non c’è un’attività investigativa. Ma un monitoraggio di quel che accade, in particolar modo online (tra social network e chat).

“Non esiste nessun Grande Fratello o Spectre in Italia, non si investiga sulle opinioni, ma sulla circolazione di fake news”.

E in questa attività di monitoraggio, ha proseguito ancora Gabrielli rispondendo alle domande dei cronisti, non ci sono giornalisti e politici. Quindi anche il “caso Petrocelli” – il cui nome era comparso nella lista del Corriere della Sera – è, di fatto, inesistente:

“Con riferimento all’ex presidente della commissione Esteri, Vito Petrocelli, che si è sentito giustamente leso da questa vicenda, vorrei rassicurarlo che il suo nominativo non compare in nessun tipo di investigazione, così come non esistono i nominativi che sono stati fatti dal giornale e presenti anche nel bollettino: un conto è riportare dichiarazioni, un conto svolgere approfondimenti e investigazioni”.

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