Le “minacce” che Linda Meleo denuncia su Twitter

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-26

L’assessora “denuncia” ma in realtà quelle non sono minacce. E dovrebbe preoccuparsi piuttosto di questi dati su ATAC

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L’assessora alla Roma Immobile Linda Meleo ha “denunciato” ieri su Twitter una scritta apparsa in un ascensore nella sede dell’assessorato ai Trasporti di Roma in zona Ostiense: “Andatevene o sarete cacciati”. «Agli autori del gesto rispondiamo con forza: non arretriamo di un millimetro di fronte alle minacce. Lavoriamo per i cittadini, senza paura», ha scritto l’assessora.

Le “minacce” che Linda Meleo denuncia su Twitter

Il problema è che quelle che Linda Meleo denuncia non sembrano proprio minacce: la scritta sullo specchio dell’ascensore, chiaro segno di inciviltà, non prefigura per l’assessora minacce fisiche ma semplicemente politiche. E nella città in cui tre fermate della metropolitana sono chiuse e la sindaca Virginia Raggi, l’assessora Linda Meleo e l’amministratore di ATAC da loro nominato Paolo Simioni scoprono solo dopo l’intervento della magistratura che le scale mobili della metro non hanno una corretta manutenzione, dire che è il caso di andarsene alla sindaca e all’assessore ai trasporti è un chiaro segnale di dissenso politico, non una minaccia.

linda meleo scritta minacce 1

Mentre attendiamo di scoprire se l’assessora denuncerà le minacce alla magistratura, andrebbe ricordato che a Roma l’attuale situazione è questa:

referendum atac contratto servizio

Per non parlare del “successone” del concordato. Mentre la giunta capitolina, Raggi e Meleo in testa, ci raccontano che #AtacRinasce, il dato reale è che il Campidoglio sta praticamente rinunciando a mezzo miliardo di euro (a tanto ammontano i debiti di ATAC verso il comune) visto che pare piuttosto difficile che l’azienda arrivi a ripagare del tutto tutti i creditori. Questo significa che il Comune avrà meno soldi da mettere a bilancio per i servizi ai cittadini.

metro repubblica atac

L’assessora alla Mobilità Linda Meleo ci racconta del bilancio positivo del primo semestre, ma dimentica di spiegare perché è in attivo. E sarebbe ora che si iniziasse a parlare del bilancio di esercizio, non di quello semestrale. Quello del 2017 (presentato solamente a fine settembre 2018) mostra un’azienda tutt’altro che in buona salute e registra una perdita pari a 120 milioni di euro. Raggi e Meleo ci fanno sapere che “entro l’estate” la città avrà nuovi autobus. I primi 227 dei 600 previsti in tre anni. Sono gli stessi seicento autobus che a maggio 2018 (otto mesi fa) la Meleo prometteva sarebbero arrivati “presto”. Lo stanziamento per l’acquisto dei 600 nuovi autobus risale addirittura al gennaio 2018. Cosa ha impedito per un anno alla giunta di far arrivare questi nuovi autobus?

La cosiddetta rinascita di ATAC

Il punto è che prima di far arrivare gli autobus nuovi sarebbe il caso di far almeno arrivare in orario (o mettere su strada) quelli vecchi. ATAC ormai perde circa 200 autobus all’anno, quindi i 227 che arriveranno “entro l’estate” andranno a sostituire quelli. I romani la grande rinascita di ATAC la devono ancora vedere, perché il servizio continua ad essere inefficiente. E non parliamo delle stazioni della Metro, chiuse per lavori, o della scala mobile della stazione Repubblica il cui cedimento ha causato il ferimento dei tifosi del CSKA.

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Fonte: Mercurio Psi via Twitter.com

ATAC rinasce ma intanto non sta rispettando il contratto di servizio con il Comune di Roma. I motivi sono i più vari e riguardano la cronica mancanza di mezzi per il trasporto di superficie. Gli autobus in particolare sono vecchi e quindi più soggetti a guasti e malfunzionamenti. Che a loro volta causano disservizi, ritardi quando non incendi: i famosi flambus alla romana. Dal 2016 al 2017 l’azienda si è trovata con 200 autobus in meno. Il che significa che ha potuto effettuare meno corse del programmato. ATAC ha così perso per strada milioni di chilometri, lasciando a terra migliaia di utenti. «Due anni fa abbiamo ereditato una società praticamente fallita con un miliardo e trecento milioni di debiti, un parco autobus con un’età media di oltre 12 anni e un servizio insufficiente», diceva la Sindaca per spiegare il grande cambiamento.

concordato atac meleo raggi - 4

La situazione però non è cambiata e l’età media dei bus ha continuato ad aumentare. Ma sicuramente con l’arrivo dei bus promessi le cose miglioreranno. Non è così, perché quei 227 bus che dovrebbero essere acquistati tramite Consip non sono ancora in produzione e la Società che ha vinto l’appalto (Industria Italiana Autobus recentemente acquisita dai turchi di Karsan) versa tuttora in condizioni di crisi. Senza autobus, con un calo vertiginoso dei km lavorati soprattutto per quanto riguarda il servizio di superficie ATAC è un’azienda ancora ben lontana dall’essere risanata o rinata. Chi lo spiega agli elettori pentastellati?

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