Le fantasie sulle liceali nel libro del prof del D’Oria di Genova che chiamò “zoccoletta” un’alunna

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-28

Da un libro autobiografico pubblicato recentemente da Andrea Del Ponte, il prof di Genova che definì “zoccoletta” una studentessa per come si era vestita, emergono commenti sessuali sui corpi delle sue allieve

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“Ma lo sai, Mara, che a me piacevi da morire? Solo che tu eri un’alunna di sedici anni e io il tuo professore di greco e di latino, anche se più grande soltanto di nove”: questa è soltanto una delle frasi del libro autobiografico scritto da Andrea Del Ponte che sta facendo discutere alla luce del clamore mediatico generato dalla sua frase “Questa zoccoletta avrà quel che si merita non appena troverà un superiore nella sua vita lavorativa” rivolta a una studentessa del liceo Albertelli di Genova vestita in modo non conforme al regolamento d’istituto.

Le fantasie sulle liceali nel libro del prof Andrea Del Ponte che chiamò “zoccoletta” un’alunna

Il romanzo, dal titolo “Il professore e la strega”, è uscito da pochi giorni per la casa editrice Gilgamesh: sfogliando gli undici capitoli ci si imbatte in riflessioni che non possono che preoccupare le famiglie degli studenti e delle studentesse del liceo D’Oria, dove Del Ponte insegna. “Sapere che le proprie figlie si interfacciano con questo docente, dopo aver letto alcune frasi, non è piacevole”, spiega a Repubblica Enrico, 35 anni, fratello maggiore di una studentessa. Il professore scrive ancora delle sensazioni provate in classe: “Tutto congiurava a determinare un’atmosfera in cui si mescolavano innocenza, malizia, sensualità: cui si aggiungeva la fiera consapevolezza che le chiavi di questo scrigno di tesori stavano tutte in mano a loro, che le avrebbero sapute bene usare a tempo e luogo”. Commentava le forme delle sue studentesse “come se un magico piallatore avesse sagomato i loro corpi infelici prendendo a modello un violoncello di ottima fattura. I seni erti e palpitanti erano lì come cuccioli vivacissimi sotto camicette e magliette aderenti; i fianchi avevano l’armonia delle più belle baie greche; le gambe lunghe e slanciate, le mani affusolate con le unghie curate”.

I body shaming sugli studenti

Non manca il body shaming sugli alunni più giovani, in fase di crescita, definiti “materie grezze” oppure “orsacchiotti brufolosi e bambolotte sgraziate, magre e ossute con gli apparecchi ai denti oppure con le gambe grosse a tronco di cono rovesciato su sederi sformati”. Non è la prima volta che Del Ponte passa agli onori delle cronache: si era già parlato di lui in passato quando aveva insultato Vladimir Luxuria definendola “pervertito” in quanto transgender e aveva postato frasi omofobe e razziste nei confronti degli zingari e delle iniziative per i bimbi africani da parte dell’Unicef. In una lettera aperta alla preside del D’Oria, Giacomo Montanari, noto storico dell’arte, docente all’università di Genova, ha chiesto l’allontanamento di Del Ponte “non per “castigo” del  docente, che ritengo un povero diavolo senz’altro divorato da demoni che forse neppure lui comprende appieno, quanto per tutela dei suoi attuali e futuri potenziali studenti, per il benessere dell’Istituzione che Lei dirige e per la trasparenza e la lucidità anche nell’autovalutarsi di cui il sistema scolastico ha necessità di dare prova ai cittadini”. L’ufficio scolastico ha già aperto un’istruttoria sulla vicenda.

 

(immagine di copertina: screenshot Google Maps)

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