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Lettino, ombrellone e cancro compreso: solo 5 euro a Bagnoli
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-08-04
A Bagnoli le spiagge sono inquinate da particelle cancerogene e metalli pesanti e coperte da lenzuoli di spugna. Ma c’è chi le utilizza lo stesso per farsi il bagno e sdraiarsi al sole. E chi affitta lettini, ombrelloni e sdraio
A Bagnoli le spiagge non ancora bonificate sono inquinate da particelle cancerogene e metalli pesanti e coperte da lenzuoli di spugna. Ma c’è chi le utilizza lo stesso per farsi il bagno e sdraiarsi al sole. E chi affitta lettini, ombrelloni e sdraio.
Lettino, ombrellone e cancro compreso: solo 5 euro a Bagnoli
Racconta oggi Il Mattino che la spiaggia di Bagnoli resta una delle poche accessibili in città e, per questo, è anche attrezzata dagli abusivi, ogni giorno più numerosi.
I prezzi sono pressoché gli stessi di quelli richiesti nei lidi autorizzati e di poco inferiori alla media cittadina: cinque euro per il lettino, tre euro per l’ombrellone, più la marcia al ragazzo che provvede al trasporto e, in alcuni punti del litorale, è necessario dare una cauzione. Insomma, i due chilometri di costa, da Bagnoli a Coroglio, sono off-limits ma solo sulla carta: non balneabili in base un’ordinanza del Comune eppure presi d’assalto e trasformati in mini-stabilimenti illegali e, a ridosso della collina di Posillipo, sono spariti i cartelli sul rischio di caduta massi.
Pericolo cessato? L’Assise cittadina di Bagnoli sollecita immediati controlli per far rispettare le regole. L’Isde, l’associazione medici per l’ambiente con il presidente della sezione di Napoli, Antonio Marfella, ribadisce che «il quartiere è ancora inquinato, quindi il rischio per la salute rimane alto. In particolare, l’eccesso di particelle cancerogene e metalli rilevato può favorire l’insorgere del carcinoma alla vescica, del mesotelioma e delle neoplasie al polmone.
Il numero più alto dicasi in questa zona si evince dal registro tumori, mentre i dati sui veleni sono confermati dagli esperti: se n’è discusso proprio di recente, il 20 giugno scorso, al convegno Manas organizzato dai idocenti universitari della Federico II, Luciano Ferrara e Michele Arienzo».
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