La lettera “minatoria” dell’avvocato di Elisabetta Casellati a Travaglio e ai cronisti del Fatto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-10

Il giornale scrive sulla presidente del Senato; l’avvocato di Casellati manda una lettera a casa ai cronisti preannunciando azioni civili

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Marco Travaglio racconta oggi una storia piuttosto curiosa che riguarda Elisabetta Casellati, presidente del Senato eletta dal centrodestra con i voti del MoVimento 5 Stelle:

Domenica ci siamo occupati dell’ultima impresa, in ordine di tempo, di Maria Elisabetta Alberti Casellati, inopinatamente presidente del Senato: una photo opportunity con un’amica stilista e col di lei figlio, che malgrado la tenera età ha già collezionato due condanne per molestie sessuali su giovani modelle (16 mesi Tribunale e altri 16 mesi patteggiati). Da quando l’avvocatessa padovana devota a San Silvio è assurta alla seconda carica dello Stato, che ne fa una sorta di vicepresidente della Repubblica (seMattarella ha un impedimento, subentra lei), non s’è fatta mancare nulla: dal vitalizio extralarge all inclusive(pure il periodo trascorso al Csm), al mega-staff che manco Sardanapalo, alle marchette per il figlio direttore d’orchestra e la figlia giornalista rampicante, ai voli Alitalia ritardati per i suoi capricci, all’ascensore senatoriale ad personam.

Ma l’unica testata che osa occuparsi di lei è il Fatto. Senza di noi, nessuno saprebbe nulla delle gesta di Lady casta. Così ha pensato bene di minacciare personalmente i nostri cronisti che scrivono di lei: Ilaria Proietti e Carlo Tecce. Non con la consueta denuncia. Ma con una lettera minatoria in triplice copia, recapitata a domicilio a Proietti e Tecce (a proposito: come conosce i loro indirizzi di casa?) e in redazione a me (se madama vuole il mio indirizzo di casa per mandare qualcosa o qualcuno anche a me, sarà mia cura fornirglielo). La missiva è firmata dall’ “avv. Gian Paolo Belloni Peressutti”,su carta intestata dello studio padovano che allinea ben 14 avvocati, quasi tutti della famiglia Belloni Peressutti (lei si muove solo coi portatori di doppio cognome, tipo la contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare).

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Lo squisito legale ci avverte che “la Presidente del Senato, avvocato Maria Elisabetta AlbertiCasellati, mi ha conferito l’incarico di avviare la procedura di mediazione obbligatoria nei Vostri confronti. Si tratta della condizione di procedibilità per la successiva azione civile risarcitoria che il Senatore Alberti Casellati intende intraprendere con riguardo a Vostre pubblicazioni ritenute lesive dei suoi diritti”. Quali, non è dato sapere. Segue, come in ogni avvertimento che si rispetti, un beffardo “Gradite distinti saluti”.

Manca soltanto una carezza ai bei bambini dei destinatari.Ora, se uno si ritiene leso nell’onore o nei calli, avvia la mediazione e, se questa fallisce, l’azione civile, indicando chi, come e quando l’avrebbe offeso. Ma nessun codice o procedura o prassi prevede che uno preannunci l’intenzione di fare causa, tantomeno a domicilio, per giunta senza indicare un solo articolo, circostanza, sillaba falsi o diffamatori.

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