Opinioni
La brutta bufala della legge elettorale che non ha consentito la formazione di una maggioranza
Mario Neri 08/03/2018
Un nutrito gruppo di cabarettisti in erba (di quella buona) in questi giorni sta raccontando l’immonda fregnaccia secondo la quale il Rosatellum ha impedito la formazione di una maggioranza parlamentare. Questi simpatici cazzeggioni parlano nonostante gli ordini professionali (dei giornalisti e degli avvocati) impongano l’obbligo di non mentire spudoratamente all’opinione pubblica quando non si sa cosa […]
Un nutrito gruppo di cabarettisti in erba (di quella buona) in questi giorni sta raccontando l’immonda fregnaccia secondo la quale il Rosatellum ha impedito la formazione di una maggioranza parlamentare. Questi simpatici cazzeggioni parlano nonostante gli ordini professionali (dei giornalisti e degli avvocati) impongano l’obbligo di non mentire spudoratamente all’opinione pubblica quando non si sa cosa dire, ma si sa: questa è roba da radical chic. E allora ci pensano l’Istituto Cattaneo e Youtrend a smentire la bufala autoconsolatoria. Youtrend spiega che “nessuna legge elettorale può prescindere dai risultati elettorali”:
Il meccanismo di trasformazione dei voti in seggi (una legge elettorale è essenzialmente questo) non può intervenire sui voti espressi dagli elettori: può soltanto usare metodi diversi per convertirli in seggi. Il risultato di queste elezioni è uno stallo per un semplice motivo: i voti si sono distribuiti in modo tripolare. “Tripolare” non vuol dire che ci sono tre poli che hanno avuto lo stesso numero di voti: vuol dire che ci sono tre poli di grandezza rilevante. Nello specifico, il primo polo (il centrodestra) ha avuto il 37% dei voti, il secondo (il Movimento 5 Stelle) il 32%, il terzo (il centrosinistra) il 23%. E non è certo stato il Rosatellum a far votare gli italiani in questo modo: le intenzioni di voto segnalavano che esisteva un tripolarismo già molti mesi prima che la legge fosse concepita e approvata.
Youtrend spiega che anche con il sistema tedesco, con quello spagnolo, con quello greco e con il Mattarellum non si sarebbe raggiunta una maggioranza stabile in grado di governare il paese. Un’analisi dell’Istituto Cattaneo di Bologna conferma che anche con il Consultellum e il Porcellum sarebbe stata la stessa cosa: la legge Calderoli avrebbe, come già successo nel 2013, reso indispensabili larghe intese al Senato. Diverso il discorso dell’Italicum (che però prevedeva solo l’elezione della Camera) dove la maggioranza sarebbe stata assicurata al vincitore del ballottaggio fra centrodestra e Movimento 5 Stelle. Ma questa legge, così come l’orribile Rosatellum, sono state fortemente osteggiate proprio da chi oggi si lamenta perché manca una maggioranza. Sic transit gloria tonti.