Legge elettorale: come il proporzionale può fermare Lega e FdI

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-06

PD e M5S ragionano intorno alla possibilità di costruire una legge elettorale proporzionale, proseguendo una tradizione inaugurata dal Porcellum di Calderoli: usare la legislazione per mettere in difficoltà l’avversario al voto

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La riforma della legge elettorale in direzione proporzionale può contribuire a fermare l’avanzata dei sovranisti e rendere Forza Italia l’ago della bilancia della coalizione di centrodestra. Il Rosatellum che è proporzionale ma assegna un terzo degli eletti con il maggioritario consente infatti a una coalizione di ottenere la maggioranza dei deputati con il 38 e il 42% dei voti. Questo risultato – stando ai sondaggi attuali – sarebbe alla portata delle due formazioni sovraniste tanto più se in alleanza con Forza Italia. Con il proporzionale, sia pure con soglia di sbarramento alta che favorisce i partiti più votati, con il 40% si può arrivare al 45/48% dei deputati ma non certo a controllare l’aula. Per questo, spiega oggi il Messaggero, PD e M5S ragionano intorno alla possibilità di costruire una legge elettorale proporzionale, proseguendo una tradizione inaugurata dal Porcellum di Calderoli: usare la legislazione per mettere in difficoltà l’avversario al voto. Spiega oggi Il Messaggero:

C’è un terzo effetto che il proporzionale determinerebbe: il proporzionale – sia pure con sbarramento alto al 5% come prevede l’attuale testo di legge concordato fra Dem e pentastellati – farebbe tornare nelle mani dei partiti il potere di formare i governi. Un potere che – sia pure smentito da vari ribaltoni – in teoria viene consegnato agli elettori solo dal maggioritario. Elencati gli effetti più importanti dell’applicazione del proporzionale sul sistema politico italiano è bene fare una puntualizzazione: tutti gli addetti ai lavori sottolineano che la materia è imprevedibile per definizione e che quindi è già accaduto in passato che il diavolo (una maggioranza) abbia forgiato una pentola dimenticandosi del coperchio.

Accadde in particolare nel 2006 quando la maggioranza di centro-destra smontò il Mattarellum (maggioritario al 75%) per evitare che il centro-sinistra vincesse a mani basse scoprendo a urne aperte che probabilmente con le vecchie regole avrebbe vinto le elezioni. Oggi inoltre fare calcoli attendibili sui risultati elettorali è impossibile. Troppe le varianti. I sondaggi infatti vanno presi con le molle. Inoltre a settembre si terrà il referendum popolare che dovrebbe confermare il taglio dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200.

legge elettorale proporzionale

Il combinato disposto di questi elementi determina una possibile composizione della Camera puramente indicativa. In sintesi se si andasse a votare con l’attuale legge elettorale (sulla base della media dei sondaggi di questa fase) i numeri più probabili per una Camera composta da 400 deputati darebbero nel centro-destra la Lega a quota 125 eletti, seguita da Fratelli d’Italia con 65 deputati e da Forza Italia con 25. Il totale della coalizione “spinta” a costituirsi sulla base degli accordi per i collegi maggioritari si collocherebbe a quota 215.

Una soglia adeguata per varare un governo, ma Forza Italia manterrebbe il potere strategico di staccare la spina. Col proporzionale, come detto, non si potrebbe più parlare di coalizione di centro-destra neanche formalmente. Lega  e Fratelli d’Italia arriverebbero a 178 deputati. Forza Italia è accreditata dagli esperti di 30 deputati e avrebbe il potere sia di appoggiare le due forze sovraniste con le quali potrebbe nascere una  risicata maggioranza composta da 208 deputati sia una maggioranza Pd-M5S-Svp che con FI supererebbe di poco quota 200.

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