Le sofferenze delle grandi banche

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-04-19

Le costruzioni pesano per oltre il 27% (35 miliardi) sui crediti deteriorati e le attività immobiliari per il 15% (più di 18 miliardi). Nella classifica dei comparti imprenditoriali che più faticano a rimborsare i finanziamenti alle banche figurano poi le aziende manifatturiere con circa il 20% (26 miliardi) e il settore auto (vendita e assistenza) col 16%

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L’Eba, l’organismo dell’Unione europea incaricato di vigilare sul sistema bancario, vuole imprimere un giro di vite sullo smaltimento delle sofferenze, ponendo il tetto del 5% nel rapporto crediti deteriorati/impieghi (Npl lordi) ed esorta le banche a dotarsi di adeguate strutture operative e di governance per un efficace recupero. Secondo l’Eba, l’adozione dovrebbe avvenire dal gennaio 2019. Una prospettiva di questo genere potrebbe introdurre nuove pressioni sul mercato con nuove volatilità e soprattutto pregiudicare gli impieghi. In questa infografica del Messaggero vediamo il riepilogo delle sofferenze delle grandi banche italiane.

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I crediti in sofferenza delle banche italiane (Il Messaggero, 19 aprile 2018)

Le costruzioni pesano per oltre il 27% (35 miliardi) sui crediti deteriorati e le attività immobiliari per il 15% (più di 18 miliardi). Nella classifica dei comparti imprenditoriali che più faticano a rimborsare i finanziamenti alle banche figurano poi le aziende manifatturiere con circa il 20% (26 miliardi) e il settore auto (vendita e assistenza) col 16% (21 miliardi). Gli arretrati del settore agricolo “coprono” il 4% (5,4 miliardi), mentre i crediti deteriorati del turismo valgono il 4% (5 miliardi) degli incagli. Questi i dati principali di un rapporto sui non performing loan (npl) realizzato dal Centro studi di Unimpresa, secondo il quale il totale delle sofferenze delle aziende (imprese e imprese familiari) vale 127,4 miliardi, mentre il totale generale dei prestiti non rimborsati (comprensivo del dato relativo a famiglie, onlus, fondi e assicurazioni) ammonta a 163,5 miliardi in calo di quasi 40 miliardi negli ultimi 12 mesi.

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