Le parole di Giorgetti su Michetti che hanno sconquassato la Lega e il centrodestra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-27

Il Ministro leghista dice che era meglio candidare Bertolaso e che potrebbe vincere Calenda. Poi, anche su Milano, spegne le speranze della sua coalizione

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Non è un “Michetti chi?”, ma poco ci manca. Le parole di Giancarlo Giorgetti sulla scelta del candidato del centrodestra per le elezioni capitoline (si voterà domenica 3 e lunedì 4 ottobre) hanno provocato tantissime reazioni. La Lega e tutto il centrodestra si sentono “traditi” dalla sua dichiarazione, mentre il centrosinistra sottolinea come sia passato il messaggio – piuttosto evidente – di endorsement diretto a Carlo Calenda.

Giorgetti critica la scelta di Michetti per Roma e crea disagi nella Lega

Intervistato da La Stampa, rispondendo alla domanda “Pensa che Michetti sia un candidato sbagliato?”, il Ministro dello Sviluppo Economico ha laconicamente risposto: “Non lo so. Ma so che il candidato giusto sarebbe stato Bertolaso”. E non solo. Giorgetti sostiene che in caso di ballottaggio tra il nome del centrodestra e Roberto Gualtieri, sarebbe proprio l’ex Ministro dell’Economia e uscire vittorioso dalle urne capitoline. Ma la sua attenzione è diretta a un altro candidato che potrebbe salire al Campidoglio:

“Dipende da quanto Calenda riesce a intercettare il voto in uscita dalla destra. Nei quartieri del centro penso che sarà un flusso significativo. Ma non so come ragionino le periferie. Se Calenda va al ballottaggio con Gualtieri ha buone possibilità di vincere. E, al netto delle esuberanze, mi pare che abbia le caratteristiche giuste per amministrare una città complessa come Roma”.

Un endorsement – anche se lui stesso sostiene che questo termine non riassuma bene il suo pensiero – che non sembra esser piaciuto a nessuno. Tranne che, ovviamente, al leader di Azione che ha voluto ringraziarlo pubblicamente su Twitter: “Ringrazio il Ministro Giorgetti per le sue parole. Che Michetti non sia adeguato per governare Roma è sempre più evidente, a tutti”. E, oltre alla Capitale, il capo del Mise ha anche spiegato di vedere un Beppe Sala in netto vantaggio a Milano.

Le reazioni nel centrodestra

Da settimane, ormai, Giancarlo Giorgetti parla da uomo libero della Lega. Non a caso, solo qualche mese fa, lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico ha parlato del suo addio al Carroccio al termine di questa esperienza. Ed ecco che, anche per questo motivo, i vincoli comunicativi stringenti hanno allentato la presa su di lui. E dal suo partito, nel tentativo di evitare l’ennesimi caso politico di un inizio autunno già ricco di addii e frizioni interne, arriva solamente una breve dichiarazione scritta, firmata da Matteo Salvini:

“La voglia di cambiamento a Roma e a Milano è tantissima e i due candidati scelti dal centrodestra unito, ovvero Enrico Michetti e Luca Bernardo, saranno ottimi sindaci per queste straordinarie città. Lo dimostreranno gli elettori, con la libera scelta al ballottaggio di metà ottobre. Ne sono così convinto che fra oggi e venerdì avrò oltre dieci incontri e comizi distribuiti tra Roma e Milano”.

Nonostante l’ottimismo, la frattura sembra ormai insanabile. Le reazioni del centrodestra arrivano in ordine sparso e quella più esemplificativa è firmata Antonio Tajani che parla a nome di Forza Italia.

“Giorgetti non ha un accento molto romano. E non è nemmeno di Milano, ma di Varese. Vada a fare la campagna elettorale lì, lasci fare ai romani la campagna per Roma che è meglio”.

Anche Fratelli d’Italia – che, anche secondo i sondaggi, è il partito più forte nella corsa capitolina di Michetti – continua a fare cerchio attorno al candidato del centrodestra, come confermato da Giorgia Meloni.

“Mi pare che Giorgetti non conosca così bene Roma. Per me conta vedere Matteo Salvini, cioè il segretario della Lega, che è stato estremamente presente a Roma, così come per me conta che Berlusconi si stia impegnando in prima persona, l’abbiamo visto anche oggi con una lunga lettera a sostegno di Michetti”.

Sta di fatto che le voci indipendenti della Lega continuano a evidenziare strappi. In qualsiasi direzione.

(Foto IPP/Matteo Rossetti)

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