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Francesca Donato lascia la Lega (e tira aria di scissione)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-09-21
L’eurodeputata, paladina dei no vax e dei no Green Pass, dà la colpa a Giorgetti e ai governatori. Poi inizia il corteggiamento a Giorgia Meloni
Parla già da ex e cerca una nuova “maglia” politica da indossare. Dopo la ribalta mediatica che ha fatto indispettire anche i vertici del partito, Francesca Donato ha deciso di lasciare la Lega. L’eurodeputata, Presidente del Movimento Eurexit, ha comunicato la propria decisione di dire addio al Carroccio attraverso le pagine de La Repubblica. Troppo distanti le sue posizioni (su Green Pass e vaccini) rispetto alla linea forte e maggioritaria che fa parte del governo e delle istituzioni. Ma la mossa della tanto discussa (ormai) ex leghista potrebbe dare il via a una vera e propria scissione interna. Con Salvini inerme a osservare.
Francesca Donato dice addio alla Lega e apre alla scissione nel partito di Salvini
Donato, nella sua intervista a La Repubblica, ha sottolineato come alla base della sua decisione di dire addio al Carroccio sia figlia dei comportamenti di Giancarlo Giorgetti e dei governatori di Regione. Il Ministro dello Sviluppo Economico, d’altronde, rappresenta l’anima più moderata e filo-governativa della Lega, così come i vari Zaia e Fontana (ma anche altri) che hanno scelto di sposare appieno le linee guida del governo Draghi sulla certificazione verde e sull’invito all’immunizzazione. Anzi, il Presidente del Veneto si è anche lasciato andare in un commento ironico sulla figura dell’ormai ex eurodeputata leghista.
Ma la mossa della pasionaria no vax del Carroccio potrebbe dare il via libera a una diaspora di esponenti e parlamentari, sparsi tra Europa, Montecitorio, Palazzo Madama e istituzioni locali. Ed è stata la stessa Francesca Donato a svelarlo.
“Non pensate che le voci contrarie alla linea pro-governo, fra gli eletti, siano sono quelle di Borghi, Bagnai o Siri. C’è un forte dissenso interno che, laddove non sarà composto, non potrà che emergere: potrà verificarsi pure una scissione. Intanto arrivano le amministrative: se non andrà bene, per la Lega, nessuno potrà dire che il problema erano i no Vax. Anzi, i governatori del Nord dovrebbero fare una riflessione in quel caso”.
Le chat dei veleni
Sempre tra le pagine de La Repubblica si fa riferimento ad alcune chat Whatsapp tra Matteo Salvini e Francesca Donato. Tutto è partito non solo dalle ospitate televisive dell’eurodeputata, ma anche sulla sua partecipazione (mancata all’ultimo) a quel convegno anti-scientifico andato in scena al Senato la scorsa settimana. Tra i passaggi più accesi dell’interlocuzione via chat tra il segretario del Carroccio e la sua (ormai) ex rappresentante troviamo:
“Zanni (presidente del gruppo di Identità e Democrazia al parlamento Ue, ndr) e Campomenosi (capodelegazione della Lega, ndr) mi hanno riferito del vostro incontro. Ma la settimana scorsa non mi avevi scritto che l’ultima cosa che volevi fare fosse nuocermi?”.
La risposta di Donato è stata laconica: “Non me la sento di tacere e stare a guardare”. Ma la divisione si acuisce nei giorni successivi, quando l’eurodeputata viene a sapere che a dirigere le operazioni (in casa Lega) per la cabina di regia c’è Giancarlo Giorgetti. Secondo lei, infatti, il capo del Mise non fa altro che “dimostrare che Salvini non conta più nulla”. Ed è lì che si evidenzia la frattura. Perché alcuni (molti, non tutti) parlamentari del Carroccio sembrano non digerire il peso politico di Giorgetti che, di fatto, sta oscurando quello del segretario. La scissione, dunque, potrebbe palesarsi dopo il primo fine settimana di ottobre o, al massimo, dopo i ballottaggi delle elezioni amministrative. Con Salvini che sembra essere sempre più in balia delle onde di quella marea verde che ha creato con le sue mani.
(foto: da Di Martedì, La7)