Attualità
Le nuove misure per il cinema
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-06-12
Il via libera alle sale, multiplex e d’essai, è previsto da lunedì 15 giugno, ma a riaprire i battenti rischia di essere circa il dieci per cento dei 4.000 schermi italiani
Repubblica riepiloga oggi in un’infografica le nuove misure per i cinema mentre il via libera alle sale, multiplex e d’essai, è previsto da lunedì 15 giugno, ma a riaprire i battenti rischia di essere circa il dieci per cento dei 4.000 schermi italiani.
La causa principale, spiega Mario Lorini presidente dell’Anec, che rappresenta gli esercenti, «sono i protocolli rigidi di sicurezza. Si sono fatti passi in avanti con la deroga del distanziamento per i familiari, ma l’uso della mascherina durante il film è incomprensibile: vanifica anche la possibilità di vendere bevande e snack che non possono essere consumati durante la proiezione e neanche nell’atrio, a meno che non ci sia un bar attrezzato. In queste condizioni sarà difficile una ripartenza».
Avvalendosi della competenza delle Regioni in materia, la Puglia e la provincia autonoma di Bolzano hanno già tolto l’obbligo di mascherina anche quando si è preso posto in sala (dovendola invece indossare per entrare, uscire o in ogni altro tipo di spostamento). «Anche in Francia — fa notare Luigi Lonigro, presidente dei distributori dell’Anica — l’obbligo della mascherina da seduti, che vale anche per le arene, non c’è».
Se la mascherina resta obbligatoria si stima che nella settimana dal 15 al 22 giugno aprirà il 5% delle sale, circa 100 schermi, che potrebbero salire a 200 dopo il 25 giugno. Senza mascherina i numeri sarebbero ben diversi: 400 schermi per 70 strutture già dal 15 giugno, snocciola i dati il direttore generale di Anec e Anem Simone Gialdini. «La verità è che si procederà a scaglioni» spiega Lonigro, «i primi di luglio partirà gran parte della arene a pagamento, che quest’anno faranno la differenza, passando da 100 a 250, undici solo nella capitale.