Le file ai supermercati per la chiusura di domenica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-21

Al momento risulta che Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania e Calabria abbiano deciso di chiudere i supermercati la domenica, e il Lazio adottando invece gli orari 8:30-19 nei giorni feriali e 8:30-15:00 la domenica. E in molte città si è scatenato l’assalto

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Al momento risulta che Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Sicilia, Campania e Calabria abbiano deciso di chiudere i supermercati la domenica, e il Lazio adottando invece gli orari 8:30-19 nei giorni feriali e 8:30-15:00 la domenica. In queste ore, anche se il governo ha soprasseduto rispetto all’ipotesi di serrata nel week end, nelle regioni interessate dalle restrizioni si segnalano file ai supermercati.

Le file ai supermercati per la chiusura di domenica

Il risultato del tira e molla sull’orario di apertura dei supermercati ha portato a lunghe file oggi. Anche in città come Milano, dove all’esterno dei punti vendita, la gente ha cominciato a mettersi in fila intorno alle 6.30. All’Esselunga di via Fuché, una delle più note, la coda si snodava per quasi tutto l’isolato, e continuavano ad arrivare persone. Il punto vendita prevedeva di aprire alle 7.30 e chiudere alle 20. Esselunga, che ha ridotto di poco gli orari, ha annunciato ingressi prioritari per medici e infermieri. “Mi sto facendo sentire dal governo perche’ trovo profondamente sbagliato che i supermercati chiudano la domenica. Io capisco le loro difficolta’ e le difficolta’ con il personale, ma piu’ si riducono gli orari piu’ le code aumentano e cio’ non va bene. I supermercati sono rimasti aperti in bei momenti la domenica, devono rimanere aperti oggi”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante il consueto video messaggio su Facebook. Anche a Torino sono state segnalate file: per entrare all’U2 di via Pacchiotti questa mattina l’attesa è di oltre un’ora.

file supermercati chiusi domenica

La situazione è peggiore a Palermo. E’ bastato l’annuncio di voler chiudere in Sicilia i supermercati la domenica ed è subito scattata la corsa, immotivata, ad accaparrarsi ogni sorta di generi alimentari. E così stamane, nel punto vendita Lidl in viale Regione siciliana, un serpentone di carrelli, circa un centinaio, si snoda lungo il parcheggio affollato di auto e persone. Un assembramento tale da rendere complicato il rispetto delle distanze minime di sicurezza. Uno scenario che si ripete in molti altri punti vendita della città. C’e’ chi stringe tra le braccia persino due carrelli mentre i tempi di attesa si allungano a dismisura. Almeno un’ora, come racconta un signore in attesa davanti ai cancelli del supermercato di buon mattino, prima dell’apertura, verso le 8.15. Nel frattempo, l’addetto alla sicurezza èimpegnato a smistare l’afflusso e invita i clienti “a sbrigarsi e non perdere tempo all’interno del punto vendita”.

Alcuni lamentano l’annuncio di lasciare chiusi i negozi mentre altri la ritengono giusta per tutelare il personale: “Sono troppo stressati e ogni giorno rischiano il contagio, ma le persone sembrano non capire mentre vedo troppi carrelli strapieni come se fossimo in guerra”, ribatte una signora che indossa guanti e mascherina chirurgica e viene dal centro città dove stamane gli altri supermercati “erano già stati presi d’assalto”. Ma nonostante tutte le accortezze, all’interno c’è poco spazio e il personale invita i presenti “a scorrere e a non sostare troppo”. “In realta’ per noi non cambia molto – avverte un dipendente, Francesco – la chiusura domenicale è solo un giorno di riposo. Il massimo sarebbe poter fare una passeggiata con la famiglia e non rimanere chiusi in casa. Ma almeno, in questi giorni, torniamo a casa presto, e possiamo cenare assieme mi auguro soltanto che si torni al più presto alla normalità”.

Le file ai supermercati di Roma

La decisione di chiudere i supermercati nella giornata di domenica non sembra avere scatenato, in Calabria, un nuovo assalto ai prodotti alimentari e di prima necessita’. Forse complice anche il fatto che la maggior parte dei supermercati hanno gia’ registrato, negli ultimi giorni, un aumento nella corsa agli acquisti. “La gente compra molti piu’ prodotti di prima necessita’, come uova e farina, e fa spese piu’ ingenti del solito”, racconta il direttore di un supermercato a Catanzaro. Un’attenzione che si nota anche sugli scaffali, dove pasta, farina e uova sono sempre meno esposti, anche se tutti evidenziano che non ci sono problemi di approvvigionamento. “Per noi, si tratta solo di riempire gli scaffali, per determinati prodotti, con piu’ fretta rispetto al solito”, aggiunge il direttore. Un aumento di presenze nei supermercati e’ previsto per il sabato pomeriggio, ma comunque rispettando le restrizioni previste dai vari decreti nazionali, regionali e locali, considerato anche che molti sindaci calabresi hanno deciso di imporre che ognuno debba rimanere nel proprio comune di residenza.

Diversa invece la situazione a Roma, dove le file sono lunghissime. L’ordinanza della Regione Lazio, varata il 17 marzo, prevede l’apertura dalle 8.30 alle 19 dal lunedì al sabato e dalle 8.30 alle 15 la domenica. Da Centocelle a San Lorenzo, da San Giovanni a Bravetta, si resta in fila anche fino a due ore per entrare nei supermarket di zona. Sulle file, inoltre, incombe anche l’imminente brusco calo delle temperature previsto in città nei prossimi giorni che improvvisamente spazzerà via il clima mite e primaverile. Virginia Raggi ha scritto a Zingaretti per chiedergli la riapertura: “L’ordinanza della Regione sui supermercati è del 17 marzo. Prima ho voluto vedere quale fosse l’impatto perché poteva avere anche un senso. La verità è che a 48 ore di distanza abbiamo visto file chilometriche snodarsi per la città: è evidente che l’impatto è stato negativo. Per questo ho scritto alla Regione chiedendo la riapertura, per diluire le persone nell’arco della giornata”.

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