Le dieci mafie di Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-06

La più famosa è quella del Mondo di Mezzo di Massimo Carminati, partita da una pompa di benzina a Corso Francia e arrivata fino in Campidoglio grazie a Buzzi. Poi ci sono i piccoli clan

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Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera oggi racconta le dieci mafie di Roma, ovvero i dieci gruppi criminali con metodi mafiosi che hanno operato negli ultimi anni o attualmente operano nella Capitale.

Le dieci mafie di Roma

Si tratta di bande che a Roma utilizzano la forza dell’intimidazione come la mafia e di gruppi che, dal 2012 in avanti sono stati individuati prima dalla Procura e poi dai verdetti dei giudici (dal Riesame ai giudizi di appello, a seconda dei casi) come vere e proprie associazioni mafiose. Secondo Bianconi se ne possono contare almeno sei, una cifra ragguardevole per la Capitale d’Italia dove in passato una simile accusa non veniva ipotizzata quasi mai. E quando lo fu, come nel caso della banda della Magliana, si ebbero esiti contrastanti. La più famosa è quella del Mondo di Mezzo di Massimo Carminati, partita da una pompa di benzina a Corso Francia e arrivata fino in Campidoglio grazie a Buzzi. Poi ci sono i piccoli clan:

A cominciare da quelli che si sono spartiti Ostia, i Fasciani e gli Spada; per questi ultimi, il 24 settembre sono arrivati tre ergastoli per un duplice omicidio del 2011 che segnò la conquista di una fetta di territorio. Grazie ai rapporti con i Triassi arrivati dalla Sicilia, i gruppi di questo tratto di costa si sono scambiati favori con Cosa nostra. Il clan dei Casamonica invece — che ha il suo quartier generale tra Porta Furba e la Romanina, sull’asse sud-est della città —, ha stabilito proficui rapporti con pezzi di ‘ndrangheta calabrese. Attualmente ci sono 63 imputati sotto processo, e agli arrestati per mafia la Cassazione ha risposto con una sentenza che ha confermato l’esistenza di elementi «idonei a dimostrare non solo la sussistenza dell’associazione di stampo mafioso, ma anche la partecipazione dei singoli indagati al sodalizio».

 

dieci mafie di roma
Le associazioni mafiose che operano a Roma (Corriere della Sera, 6 ottobre 2019)

Poi ci sono i componenti del clan Fragalà:

un gruppo di catanesi trapiantati sul litorale sud della capitale, nel triangolo Torvaianica-Pomezia-Ardea. Guidati dal sessantunenne Alessandro e dai nipoti Salvatore e Santo, i Fragalà potevano contare sull’appoggio del palermitano Francesco D’Agati, 83 anni e un lungo trascorso da «padrino» nella mafia di una volta che lui stesso amava ricordare nei discorsi intercettati: Luciano Liggio, i fratelli Alfredo e Pippo Bono, l’alleanza con la camorra di Michele Zaza. D’Agati si muoveva sul continente, tra la capitale e Milano, e raccontava nostalgico: «A Milano non si muoveva una foglia senza il nostro volere, i calabresi lo sai come si inchinavano? Erano sottomessi a noi… non dovevano parlare».

E i «napoletani della Tuscolana»agli ordini di Domenico Pagnozzi, 60 anni, detto «Mimì ‘o professore»,già legato al boss Michele Senese. E c’è Franco Gambacurta, chiamato «zio Franco», capo dell’omonimo clan che controlla la zona di Montespaccato, quadrante ovest della città.

L’aggravante contestata al gruppo Pizzata-Pelle dedito al traffico di droga — con basi operative sul versante est, tra la Tuscolana e la Casilina — riguarda il favoreggiamento della ‘ndrangheta, cioè la mafia calabrese. Così come per Salvatore Rinzivillo, pregiudicato siciliano di Gela, l’accusa di estorsione è accompagnata da quella di «agevolare l ’attività dell’associazione mafiosa denominata Cosa nostra, nella sua articolazione territoriale riconducibile alla famiglia Rinzivillo».

Un tempo legata ai Madonia e ai Corleonesi di Totò Riina. Alleanze che l’hanno resa temibile anche dopo che Salvatore ha messo gli occhi sulle attività all’ingrosso del Centro agroalimentare di Guidonia, a sud della capitale. Dov’era conosciuto per essere un pluricondannato «mafioso dalle fondamenta». Con i Rinzivillo (dopo i Cordaro, i Gambacurta e i Pizzata-Pelle), i clan che sfruttano il«metodo mafioso» diventano quattro. E uniti alle sei «associazioni» compongono le dieci mafie di Roma.

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