Le chat della Lega sul “casino di Morisi” già ad agosto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-02

Chi sapeva di Morisi? Secondo Repubblica già poche settimane dopo la perquisizione dei carabinieri due dirigenti della Lega in Veneto parlavano di un’indagine

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Luca Morisi si è dimesso dal suo ruolo di capo comunicazione della Lega il primo settembre. La sua vicenda che lo vede indagato per presunta cessione di stupefacenti è venuta fuori però molto dopo. Secondo quanto scrive Repubblica però nella Lega la voce di un “casino combinato da Morisi” circolava già alla fine del mese di agosto.

Le chat della Lega sul “casino di Morisi” già ad agosto

Giuliano Foschini e Fabio Tonacci spiegano che nelle chat leghiste si sussurrava di un coinvolgimento dell’ex guru in una vicenda spinosa ancora prima delle sue dimissioni. Nessuno aveva ben chiari i contorni della storia. Ma secondo i giornalisti di Repubblica qualcosa sarebbe trapelato, tanto che due non identificati dirigenti della Lega in Veneto avrebbero parlato di droga. E soprattutto di un’indagine in corso:

«Morisi ha combinato un casino vicino Verona», è la vox populi che si sussurra a mezza bocca. Nessuno però in quel momento sa esattamente cosa sia davvero successo, né chi sia stato il primo a parlarne. Due dirigenti veneti, nelle chat, appaiono i più informati. L’indicazione che accreditano è questa: «Tre persone sono state trovate con della droga a casa di Morisi. Sono intervenuti i carabinieri, c’è un’indagine»

Non è un particolare di secondaria importanza perché qualche giorno fa Angela Barbaglio, la procuratrice di Verona che è a capo dell’inchiesta ha risposto alle illazioni del leader della Lega Matteo Salvini, secondo il quale la fuga di notizie era un attacco al Carroccio a un passo dalle Amministrative, spiegando di essere sicura che né la Procura né i Carabinieri avessero fatto fuoriuscire qualsiasi dettaglio. Chi ha fornito le informazioni ai dirigenti veneti della Lega? Inoltre secondo Foschini e Tonacci da parte di Morisi, o di persone a lui vicine, già pochi giorni dopo la perquisizione dei carabinieri nell’abitazione di Belfiore, che era avvenuta il 14 agosto, al Viminale sarebbe giunta una richiesta di informazioni sull’avanzamento e della segnalazione di “consumatore di stupefacenti”. Ma anche una sollecitazione a trattare la “pratica” con discrezione, evitando fughe di notizie. Chi ha chiamato chi? Il sottosegretario all’Interno Scalfarotto ha spiegato di aver saputo dell’indagine da Repubblica.

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