Economia
Le 100mila lettere del fisco a chi non è in regola
neXtQuotidiano 01/07/2016
Rossella Orlandi: “Sono rivolte ai cittadini che non hanno presentato la dichiarazione o non avevano dichiarato alcune parti di reddito”. Con avvisi che segnalano l’errore e invitano a mettersi in regola
“In questi giorni sono partire 100mila lettere, una tranche, rivolte ai cittadini più deboli, che non hanno presentato la dichiarazione o che non avevano dichiarato alcune parti di reddito, un aiuto, accompagnato da informazioni, a fare una dichiarazione integrativa”. Così il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, al Festival del Lavoro, sottolineando “l’esperienza dello scorso anno quando, senza contare gli studi di settori, più di 160mila su 300mila circa si sono adeguati spontaneamente, senza minaccia o sanzioni”.
Le 100mila lettere del fisco a chi non è in regola
Note anche sotto l’etichetta di lettere di ‘compliance’, sono avvisi che segnalano l’errore e invitano a mettersi in regola, provvedendo da solo (ravvedimento operoso). Insomma una sorta di ‘moral suasion’ che, se seguita, porta il contribuente ad evitare di pagare dal 90% al 180% in più. In questi giorni è partito un primo lotto, ne seguiranno altri per un totale di 210 mila lettere sulle dichiarazioni relative ai redditi del 2012. Il suggerimento è quello di rimediare subito, prima che arrivino i controlli. D’altra parte si interviene su irregolarità che non lasciano dubbi, come ad esempio le mancate entrate di un canone d’affitto in presenza di un contratto registrato oppure il disallineamento con quanto dichiarato dall’ex coniuge nel caso di assegni alimentari. L’obiettivo delle lettere, come si legge anche nel facsimile, “è quello di instaurare un proficuo dialogo e favorire l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari nell’ambito di un percorso di cambiamento dei rapporti tra il Fisco e i contribuenti avviato dalla legge di stabilità per il 2015”. Al cittadino viene infatti offerta la possibilità, sempre secondo il modello standard di missiva, di riconoscere “gli errori od omissioni” rilevati e di “correggerli mediante il ravvedimento operoso”, come previsto dalla legge, “presentando una dichiarazione integrativa” e “versando le maggiori imposte dovute, i relativi interessi e le sanzioni correlate alla infedele dichiarazione in misura ridotta”. Il vantaggio: “in tal modo eviterà – si avverte – di essere sottoposto al relativo controllo e l’Amministrazione potrà concentrare i propri sforzi nel contrasto di fenomeni evasivi e fraudolenti”.