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Laura Chiatti “manda al diavolo” gli odiatori che le fanno body shaming

neXtQuotidiano 18/02/2022

L’attrice risponde a chi continua a insultarla e criticarla sui social per la sua “magrezza”, non rispettando le persone che soffrono realmente di anoressia

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Il body shaming è un fenomeno che si è acuito con la crescita dei social e del loro utilizzo. Basta una comparsata televisiva, una foto pubblicata su Instagram e un’orda di odiatori della rete arma le dita delle proprie mani per dare vita al commento libero – spesso sotto forma di insulto – nei confronti di un personaggio pubblico. Negli ultimi tempi lo abbiamo notato con i casi che hanno visto come protagoniste-vittime Emma Marrone e Belen Rodriguez, perché a finire in questo mirino sono sempre le donne. E lo conferma anche la storia Laura Chiatti.

Laura Chiatti “manda al diavolo” gli odiatori che le fanno body shaming

L’attrice umbra compirà 40 anni il prossimo 15 luglio. Una vita passata sulle scene: prima i concorsi di bellezza, poi alcune serie televisive molto in voga tra i giovani degli anni Novanta e dei primi anni Duemila. Alla fine il cinema con la sua partecipazione a pellicole di grande successo. La famiglia è la sua vita, come sottolineato in più occasioni attraverso i suoi profili social: i suoi due figli e il marito, anch’egli attore, Marco Bocci. E proprio dalla rete continua a subire quotidianamente attacchi per il suo aspetto fisico. Intervistata dal settimanale Grazia, Laura Chiatti ha dato una risposta perfetta – come fece già in passato – ai leoni da tastiera che le fanno body shaming:

“Sono un personaggio pubblico e ho accettato di espormi sui social, ma non per questo devo accettare tutto, anche la maleducazione. Non accetto di non avere, come tutti, il diritto di migliorarmi, di perdere i sette chili acquistati con due gravidanze ravvicinate, di curare di più l’alimentazione. Parlate del mio corpo in modo offensivo? E io vi mando al diavolo. Preferisco avere dei dissensi, che essere accettata per metà”.

Perché in tanti criticano la sua magrezza, affibbiandole quel disturbo del comportamento alimentare che, in realtà, per molte persone è una reale patologia che parte dalla mente e porta tutti i suoi devastanti effetti sul corpo.

“Non accetto che mi dicano ‘Sei anoressica’ oppure ‘Sei un cattivo esempio, vergognati’. Alle donne sovrappeso difficilmente si dice: ‘Sei un cattivo esempio’. Ma a parte questo, così si manca di rispetto a chi soffre davvero di disturbi dell’alimentazione”.

(foto: da Instagram)

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