Attualità
Laura Bovoli: la madre di Renzi e il processo a Cuneo
Alessandro D'Amato 20/02/2019
Il tribunale deciderà il 28 febbraio sulla richiesta di rinvio a giudizio per concorso in bancarotta fraudolente con una società piemontese
Il tribunale di Cuneo deciderà il 28 febbraio sulla richiesta di rinvio a giudizio di Laura Bovoli. La madre dell’ex premier Matteo Renzi, ai domiciliari col marito nell’ambito di un’altra indagine della procura di Firenze, è accusata di concorso in bancarotta fraudolenta per i contatti con una società cuneese, la Direkta Srl fallita nel maggio 2014 e coinvolta in una vicenda di fatture false. La vicenda non è collegata a quella per cui la donna è agli arresti domiciliari con il marito.
L’indagine che coinvolge anche la signora Renzi, secondo la ricostruzione fatta dal quotidiano La Stampa nelle pagine locali, è stata condotta dalla guardia di finanza. La donna, in particolare, è accusata di aver contribuito a redigere le fatture false. Mirko Provenzano, amministratore della Direkta Srl, è già stato condannato per reati fiscali e ha patteggiato la bancarotta; per Laura Bovoli il procedimento è nella fase dell’udienza preliminare ed ha rischiato di saltare perché i legali di un altro imputato, Paolo Buono, avevano ricusato il giudice dell’udienza preliminare, sostenendo che si era già espresso in un procedimento collegato. La Corte d’Appello di Torino ha respinto la richiesta.
Secondo quanto racconta la Stampa nelle pagine di Cuneo in un controllo fiscale era emerso che la Direkta (fallita a maggio 2014) avesse, fra l’altro, approfittato di fatture false per far quadrare i conti del bilancio.
Tra i rapporti commerciali che intratteneva l’amministratore Mirko Provenzano è risultato che ci fosse anche quello con la Eventi6 di Bovoli. Quest’ultima è accusata, in particolare, di aver contribuito a redigere le false fatture. Mentre, però, Provenzano è già stato condannato (per reati fiscali e ha patteggiato la bancarotta) per Laura Bovoli il procedimento è nella fase dell’udienza preliminare. Altri imputati sono Paolo Buono, di San Secondo di Pinerolo, anche lui cliente di Direkta e Franco Peretta, di Rivalta Bormida, che teneva la contabilità per Provenzano. Parte civile è il fallimento della società cuneese con l’avvocato Vittorio Sommacal.
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