L'aumento dell'IVA per accontentare Bruxelles?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-01-28

I giornali scrivono che il Partito Democratico avrebbe intenzione di far scattare una clausola di salvaguardia per far quadrare i conti 2017. Sarebbe una follia

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Nel Partito Democratico più d’uno accarezza l’idea di far scattare quelle benedette clausole di salvaguardia che, da anni, congelano gli aumenti dell’Iva. Un solo punto in più dell’imposta porterebbe quattro miliardi, non avrebbe effetti troppo depressivi e, anzi, forse aiuterebbe un po’ l’inflazione, agevolando la riduzione del debito. Lo scrive oggi Mario Sensini sul Corriere della Sera che registra anche l’opposizione di Matteo Renzi a un’ipotesi di questo genere. La scelta sarebbe una vera e propria follia.

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Le previsioni per l’economia italiana (Corriere della Sera, 28 gennaio 2017)

Tutto parte dalla risposta italiana alla richiesta della Commissione Ue di una manovra di bilancio aggiuntiva per 3,4 miliardi, che dovrà essere giocata a Palazzo Chigi. Ci sono cinque giorni di tempo: entro mercoledì prossimo deve arrivare a Bruxelles la lettera del ministro Pier Carlo Padoan. Gli impegni sulla richiesta Ue “devono essere precisi”, ha ribadito ieri il vicepresidente della Commissione Dombrovskis. La novità la presa di distanze di Padoan da una linea di collisione con Bruxelles, cioè dal rifiuto secco della richiesta europea chiaramente propugnata dal gruppo dirigente del Pd (Renzi-Orfini): il ministro del Tesoro esce per la prima volta allo scoperto su questo tema indicando che l’apertura di una procedura Ue per violazione del patto di stabilità è molto rischiosa per l’Italia che si gioca la “reputazione”. Sulla stessa linea il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha annunciato di non aver intenzione di fare “manovre che possono avere effetti depressivi”. Anche un aumento dell’IVA avrebbe però effetti depressivi sui consumi, contribuendo così a  ridurre anche quel refolo di crescita che soffia sull’Italia dopo il QE di Mario Draghi. Senza contare che entro la fine del 2017, per evitare che dal primo gennaio 2018 scatti la clausola di salvaguardia che comporterà un forte aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti, il governo dovrà reperire ben 19,5 miliardi di euro”. Aumentare le tasse – addirittura quelle indirette, che gravano su tutti ma di più sui più poveri – costituirebbe oltretutto un suicidio politico ora che le elezioni si avvicinano. Il tafazzismo come metodo di governo?

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