L'attacco di Trump ad Assad

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-04-07

Lanciati missili tomahawk contro una base ritenuta responsabile dell’attacco chimico di Idlib. Un’ideale patata in bocca per quelli che sostenevano che con Hillary si sarebbe scatenata la III guerra mondiale e dipingevano Trump come un presidente migliore perché non interventista

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Alle 3,30 di stamattina (ora italiana) 59 missili cruise sono stati lanciati verso una base aerea siriana dagli USA dopo l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. I Tomahawk sono stati lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo. Si tratta del primo attacco diretto Usa alla Siria dall’insediamento del presidente Donald Trump. Quest’ultimo non aveva preannunciato l’operazione, sebbene in giornata il suo messaggio sulla crisi siriana fosse stato più netto che nei giorni precedenti.

L’attacco di Trump ad Assad

Il bombardamento americano in Siria è stato in risposta all’attacco chimico di Idlib: «Nessun bambino dovrebbe soffrire» come hanno sofferto quelli siriani, afferma il presidente Donald Trump. Per lui non c’è dubbio che la Siria “abbia usato armi chimiche vietate, violando gli obblighi della Convenzione sulle Armi Chimiche e ignorando il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Anni di tentativi per far cambiare il comportamento di Assad hanno fallito, hanno fallito drammaticamente. E il risultato è che la crisi dei rifugiati continua a peggiorare e l’area a destabilizzarsi, minacciando gli Stati Uniti e i suoi alleati. Chiedo a tutti i paesi civilizzati – ha concluso Trump -di unirsi a noi nel cercare di mettere fine al massacro e al bagno di sangue in Siria, e anche a mettere fine al terrorismo”.


Presso la base aerea in Siria colpita dai missili Usa vi era la presenza di russi. Lo hanno confermato fonti informate alla Cnn senza fornire ulteriori dettagli. La stessa Cnn inoltre, citando sempre fonti, riferisce di diverse conversazioni che hanno avuto luogo tra americani e russi durante la giornata. E’ stato intanto confermato che gli Usa avevano avvertito dell’azione diversi paesi tra cui Mosca.
 

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La base di Shayrat (foto da: Google Maps)

“Da Segretario di Stato appoggiavo un’azione più aggressiva sulla Siria”, ha detto Hillary Clinton poco prima del bombardamento deciso da Donald Trump. Una coincidenza fortuita, dunque, le parole di Hillary a New York durante un incontro sulle donne. Ma che dovrebbero servire a mettere un’ideale patata in bocca a quelli che sostenevano che con Hillary si sarebbe scatenata la III guerra mondiale e dipingevano Trump come un presidente migliore perché non interventista. Nell’incontro l’ex first lady ha spiegatocome durante i primi quattro anni di Barack Obama, quando era segretario di stato, aveva elaborato un piano per muoversi più aggressivamente nei confronti della Siria. Il presidente siriano, Bashar al Assad, “ha una forza aerea e questa forza è la causa di molte morti civili”, ha detto Clinton.


La televisione di stato di Damasco ha denunciato “perdite” in seguito al raid americano che ha definito “un’aggressione” contro target militari del regime. “Una delle nostre basi aeree e’ stata presa di mira da un missile lanciato all’alba dagli Stati Uniti”, ha dichiarato la tv di Damasco senza fornire ulteriori dettagli. “Israele supporta pienamente la decisone del presidente Trump”, ha affermato un comunicato dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Il video del lancio dei missili in Siria

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