L’appassionata difesa di Orsini del giornalista russo Solovyev | VIDEO

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-09

L’attacco smodato del giornalista e conduttore russo a quei media italiani che, però, continuano a dargli spazio in nome della “libertà di espressione”

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Un attacco a 360 gradi all’informazione italiana, con accuse lanciate a caso (visto che lui è stato nuovamente ospite di un programma televisivo sulle nostre reti nazionali). Ancora una volta, Vladimir Solovyev, giornalista e conduttore russo, utilizza lo spazio mediatico italiano per lanciare strali contro l’informazione nostrana. E lo fa ponendo una serie di interrogativi (alcuni paradossali) e poi prendendo le difese di Alessandro Orsini.

Solovyev difende Alessandro Orsini e accusa l’Italia

Rivolgendosi con aria di sfida ai giornalisti italiani e non solo (con riferimento agli ospiti nello studio di La7, tra cui Carlo Calenda) il giornalista e conduttore russo attacca l’intero comparto dell’informazione in Italia.

“Così vi svegliate finalmente. E magari finalmente smetterete di farci lezione. Magari riuscirete a capire qualcosa della Russia e di quel che succede nel mio Paese. Ma chi vi ha dato il diritto di parlare di noi in questo modo, di giudicare il nostro popolo e il nostro Paese? Cosa sapete? Voi parlate russo? Voi riuscite a capire cosa diciamo quando abbiamo dibattiti in televisione? Voi sapete chi sono i miei ospiti? Voi sapete veramente qualcosa di me? Voi immaginate come è costruito il mondo in Russia o ripetete qualcosa che dice qualcuno? Ma cosa definite propaganda?”

L’attacco di Vladimir Solovyev non si ferma qui e prosegue con una difesa della figura di Alessandro Orsini che, poco prima, era stato ospite di Massimo Giletti in quella stessa trasmissione.

“Voi avete un professore che parla di qualcosa liberamente e dite che i servizi segreti lo hanno messo lì all’Università. Riuscite a capire cosa vuol dire propaganda? Cercate di capire due secondi nella vostra vita ed essere onesti e dire la verità che è dipendente da quelli che vi pagano lo stipendio. Non raccontate a noi cosa vuol dire libertà, a noi che abbiamo sanzioni che i nostri immobili vengono congelati. Chi di voi è stato a Mariupol, chi è stato lì dove c’è stata l’azione militare? Svegliatevi”.

Un duro attacco privo di contesto. Perché, a differenza di molti media russi, molte trasmissioni e quotidiani hanno inviati che seguono dalla fine di febbraio l’invasione russa in Ucraina e hanno testimoniato l’uccisione di migliaia di civili. E lui queste cose può dirle perché, volenti o nolenti, in Italia c’è libertà di espressione. Anche per lui.

(foto e video: da “Non è L’Arena”, La7)

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