L'anticipo pensionistico per i nati tra 1952 e 1954

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-09-29

Molti lavoratori potrebbero essere scoraggiati dall’anticipare l’uscita, se la pensione futura fosse decurtata per vent’anni di un quarto o un quinto, pari alla rata di rimborso del prestito

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Il governo propone un’Ape gratis – con le rate future del prestito pensionistico coperte dai bonus fiscali – solo per alcune categorie svantaggiate (disoccupati, lavori pesanti o rischiosi, precarie condizioni di salute, familiari disabili a carico). E solo per quanti, tra questi, si collocano sotto i 1.300 euro lordi. Una soglia indicata nel testo di accordo proposto dal governo secondo la definizione di «tetto massimo della Naspi». Poi sparita nella versione finale siglata dai sindacati, perché considerata troppo bassa, rispetto all’ipotesi sin qui prevalente di 1.500 euro. E sostituita con un generico «ammontare prefissato».
Attorno a questo limite ruoteranno i prossimi incontri tecnici tra esecutivo e parti sociali. Un passaggio delicato da cui dipende il successo dell’intera operazione. Molti lavoratori potrebbero essere scoraggiati dall’anticipare l’uscita, se la pensione futura fosse decurtata per vent’anni di un quarto o un quinto, pari alla rata di rimborso del prestito. Penalità sicura per quanti non sono né esodati (l’Ape la paga l’azienda) né svantaggiati (l’Ape la copre lo Stato con le detrazioni). Ma quest’ultimo gruppo di garantiti rischia di assottigliarsi se la soglia appunto scende troppo in basso.

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L’anticipo pensionistico per i nati nel 1952, nel 1953 o nel 1954 (La Repubblica, 29 settembre 2016)

Leggi sull’argomento: Pensioni, cosa cambia su APE, quattordicesima e lavoratori precoci

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