Opinioni

L'analisi logica: "La Boschi ha ragione"

Tommaso Giancarli 24/05/2016

È giunto ieri all’indirizzo della presidenza del consiglio dei ministri in Roma, mancando un indirizzo fisico al Ministero per le Riforme costituzionali, un curioso telegramma: in esso l’analisi logica e sintattica si scusava con la ministra Maria Elena Boschi per le proprie stesse regole, troppo stringenti e pedanti, le quali fanno sì che, comunque uno […]

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È giunto ieri all’indirizzo della presidenza del consiglio dei ministri in Roma, mancando un indirizzo fisico al Ministero per le Riforme costituzionali, un curioso telegramma: in esso l’analisi logica e sintattica si scusava con la ministra Maria Elena Boschi per le proprie stesse regole, troppo stringenti e pedanti, le quali fanno sì che, comunque uno la giri, la frase pronunciata dalla Boschi domenica a Rai Tre (“Dentro Anpi ci sono molti partigiani, quelli veri, quelli che hanno combattuto la resistenza, non le generazioni successive, che votano sì alla riforma costituzionale”) resta una vanteria infondata.
L’analisi logico-sintattica, da qui in avanti ALS, ha attribuito a vecchi tromboni con dei cappelli buffi la sconcertante circostanza per cui, quando si vuol parlare di gruppi all’interno di una fazione più ampia, si debbano utilizzare dei partitivi quali “tra” o “di” e non basti invece affidarsi alla buona volontà del prossimo, come invece sarebbe più sensato in un’ottica umanista e, in senso buono, panerotica. Il messaggio di ALS si concludeva infine con l’affermazione, condivisibile, per cui aspettarsi correttezza grammaticale e rispetto del filo logico del discorso da un ospite dell’Annunziata è un po’ come presentarsi con le posate d’argento a un pranzo servito in un trogolo.
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La Boschi ha risposto molto cortesemente alla missiva, ricordando solo di passata le proprie origini toscane, e la propria conseguente tendenza all’elisione di consonanti e nessi logici, e preferendo invece concentrarsi sul futuro e su un messaggio costruttivo: se Dio vuole, infatti, il prossimo passo nel cammino delle riforme sarà l’autocertificazione dell’italiano, per cui basterà voler dire qualcosa perché gli altri siano tenuti a intenderlo, anche qualora le parole e il senso del discorso dovessero indicare tutt’altro. ALS, tutta contenta, ha fatto della risposta della ministra un grazioso quadretto e l’ha appeso al posto del ritratto di Dante.

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