Politica
La strategia furba di Massimo Bugani a Bologna
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2015-12-07
Il candidato sindaco di Grillo e Casaleggio replica alle accuse di militanti e parlamentari grillini
Massimo Bugani ha replicato oggi all’articolo del Fatto che raccontava le contestazioni alla sua candidatura nel MoVimento 5 Stelle a Bologna. Il pupillo di Grillo e Casaleggio, nominato candidato sindaco della città felsinea senza passare dal voto, attacca Andraghetti, che aveva chiesto il voto per le primarie candidandosi a primo cittadino. Bugani risponde attaccando: dice che Andraghetti ha aderito ad Alternativa Libera (il gruppo dei fuoriusciti del MoVimento dopo la mattanza dell’inizio dell’anno) e, velatamente, insulta i parlamentari M5S Benedetti, Affronte e Bulgarelli dicendo che non sono stati scelti tra i migliori tra i grillini.
“Il mio nome è lì da mesi, solo adesso spunta Andraghetti (Lorenzo, già consigliere di quartiere M5s a Bologna, ndr) che in realtà è di Alternativa Libera (il gruppo di alcuni deputati fuoriusciti, ndr). La lista segreta dei candidati? Sono 15-20 nomi già detti alla stampa. È un attacco che viene da fuori”. E gli attivisti che lamentano la fuga da un’assemblea? “Di assemblee ne abbiamo fatte trentuno, senza candidature alternative. Quella l’avevano organizzata per fare casino”. E la senatrice Elisa Bulgarelli, la deputata Silvia Benedetti, l’euro deputato Marco Affronte che si uniscono, con toni diversi, alle proteste?
“Gli attacchi da fuori a volte trovano qualche sponda dentro – osserva il candidato di Grillo –. Del resto qui a Bologna siamo partiti per primi e quando siamo arrivati alle Politiche avevamo già piazzato tante persone nei consigli comunali, per le Politiche abbiamo dovuto trovarne altre”. Come dire, non le migliori. “Nel Lazio e in Campania, invece – dice ancora Bugani – abbiamo pescato e valorizzato subito candidati come Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio. E alcuni parlamentari emiliani sono amici dei fuoriusciti”. A Bologna, dove il sindaco Virginio Merola e il Pd arrancano e la destra pure, il M5s rischia di arrivare ammaccato al voto di primavera. “Ma no – sorride Bugani –, è già finita, con la storia di Nik il Nero hanno giocato il tutto per tutto”.
Andraghetti nei giorni scorsi aveva pubblicato un video in cui spiegava a che punto è la battaglia per le primarie:
Bugani: le promesse non mantenute e l’aiutino al PDAL FANGO MEDIATICO IO RISPONDO CON I FATTIE comunque, anche fossi un impresentabile, arrivista, mitomane, qual è il problema nel fare le primarie? A maggior ragione Bugani dovrebbe essere tranquillo nel vincere a mani basse. Dimostrazione del fatto che hanno terribilmente paura di perdere.
Posted by Lorenzo Andraghetti on Venerdì 4 dicembre 2015
Ma soprattutto, pubblica una nota su Facebook in cui sostiene che la strategia di Bologna serve a creare un precedente per candidare come premier alle prossime elezioni Luigi Di Maio senza passare dal via:
Bologna è un banco di prova per Di Maio, per questo si è speso in prima persona. Se passa Bugani senza primarie, domani potrà passare anche lui come Premier. E’ il potere che difende il potere. Ma tutto questo non è da Movimento 5 stelle. Tutte queste logiche di correnti, investiture dall’alto, becere strategie comunicative (ampiamente smascherate) e macchina del fango, non dovevano entrare a far parte del 5 stelle. Chi ha permesso tutto questo se ne deve andare perché si è autoescluso dal M5S e ha tradito i suoi principi originari. E se non avrà la decenza di andarsene da solo dovranno essere gli attivisti a faglielo capire tramite il voto democratico.
A Bologna il 5 stelle ha già compiuto l’impresa nel 2009 passando lo sbarramento del 3%. Neanche noi credevamo che fosse possibile ma ce l’abbiamo fatta! Oggi nessuno crede che Bugani e la sua cricca possano scomparire dalla circolazione e restituire il Movimento 5 stelle agli attivisti veri, che hanno assunto il ruolo di partigiani. Ed è proprio per questo straordinario spirito critico che esiste in questa città, che gli attivisti liberi sono ad un passo dal far tornare il presentatore di kermesse al suo “naturale” lavoro: il fotografo.
Bugani è alla frutta, anzi, sta già sparecchiando. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure.