Ignazio La Russa non teme un sorpasso a Fratelli d’Italia di un’eventuale fusione tra Lega e Forza Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-28

In un’intervista a Repubblica, il vicepresidente del senato e co-fondatore di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa sostiene di non temere un sorpasso al partito di Giorgia Meloni da parte di una eventuale fusione tra Lega e Forza Italia

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Le regionali in Sicilia, l’asse con il Pd, le ipotesi di una fusione tra Lega e Forza Italia: Ignazio La Russa fa il punto della situazione dentro Fratelli d’Italia in un’intervista a Repubblica, nella quale rivela come i rapporti tra le leader Giorgia Meloni e Matteo Salvini si siano “raffreddati” dopo l’elezione del Presidente della Repubblica, quando alla fine il Carroccio ha voltato le spalle agli alleati convergendo sul nome di Sergio Mattarella. “Si sono rivisti (Meloni e Salvini, ndr), ma non c’è il calore di prima. Vediamo, piano piano”, dice La Russa, che però non teme nuove fratture nel centrodestra, anche dovessero Lega e Forza Italia attuare una fusione. “Se fanno un partito, una lista unica per noi è anche meglio, si semplificano i rapporti nella coalizione. Certo non so se li semplificheranno dentro i due partiti, chiedete a Gelmini e Giorgetti”.

Ignazio La Russa non teme un sorpasso a Fratelli d’Italia di un’eventuale fusione tra Lega e Forza Italia

A specifica domanda sul timore di un sorpasso in termini elettorali (FdI è poco sopra il 22% dei consensi al momento), La Russa risponde: “Non ci poniamo il problema. Chi arriva primo dà le carte. Nel 2018 Salvini lo abbiamo sostenuto lealmente”. Sulle imminenti elezioni per le regionali in Sicilia e sul mancato accordo – al momento – sul candidato uscente Nello Musumeci: “Non c’è un candidato alternativo. Ha governato bene e non ha procedimenti penali. E in Sicilia non è scontato. Temo che quest’attesa di una parte della classe dirigente locale di FI e Lega punti a indebolirlo”. Ancora, a precisa domanda: “L’asse Pd-FdI è fantascienza?”, risponde: “Sì, noi non puntiamo agli effetti speciali Se siamo al 22% è perché siamo coerenti. Certo, su un tema possiamo anche votare insieme, l’abbiamo fatto perfino col M5S… Dai tempi del Msi c’è stato, a volte, un dialogo. Ma le alleanze sono un’altra cosa”.

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