La risposta di Marcell Jacobs ai rosiconi americani

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-05

L’atleta azzurro ha replicato alle illazioni mosse da alcuni organi di stampa statunitensi e alle parole di Usain Bolt sulle scarpe utilizzate in gara

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Ancora una notte di gloria per l’atletica italiana. La staffetta 4X100 ha conquistato la finale – terzi nella loro batteria, quarti nel computo totale dei tempi – segnando anche il record italiano in 37.95. Sognare il podio è possibile, grazie alle prestazioni di Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Eseosa Desalu e Filippo Tortu, anche se altre Nazioni sembrano essere più attrezzate. In attesa della finale (prevista per domani, venerdì 6 agosto, alle 15.50 italiane), il campione olimpico dei 100 metri si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dopo le assurde critiche piovute negli ultimi giorni da Oltreoceano.

Marcell Jacobs risponde alle accuse di doping dagli Stati Uniti

“Scetticismo Usa dopo oro nei 100 metri? Non mi tocca assolutamente – ha commentato Marcell Jacobs al termine della semifinale della staffetta 4X100 -. Io so che sono arrivato sin qua facendo tanti sacrifici, con tanto lavoro, tante sconfitte e tante delusioni. Mi sono sempre rialzato e tirato su le maniche e so che tutto quello che è successo è solamente grazie al duro lavoro. Non mi tocca assolutamente e non gli rispondo perché gli darei solo importanza”. Perché le illazioni mosse da alcuni quotidiani a stelle e strisce (ma anche britannici) sono completamente prive di riscontri.

Come spiega il quotidiano La Repubblica, infatti, dall’inizio del 2021 il nostro centometrista si è sottoposto a 18 test anti-doping, tutti risultati negativi. Da quando è sbarcato a Tokyo, inoltre, Marcell Jacobs è stato “testato” in quattro occasioni: la prima non appena ha messo piede nel villaggio olimpico, le altre nel corso dei giorni precedenti e successivi alle batterie e alle gare. E, ovviamente, nulla di illecito è emerso dagli esami.

La replica alla polemica (inesistente) sulle sue scarpe

E se non bastassero queste illazioni, da ieri circola una presunta polemica partita dalle parole dell’ex campione olimpico Usain Bolt sulle scarpe utilizzate da Jacobs: “Polemica sulle scarpe? Ogni marchio ha praticamente le scarpe che sono identiche l’una all’altra. Io ho fatto apposta dei test, quando mi hanno mandato queste scarpe, sui 60-70 metri, con queste scarpe nuove e quelle vecchie ed è più una sensazione che la scarpa in sé, perché dai dati non abbiamo visto nessuna grande differenza. Le velocità, le ampiezze e le frequenze sono quelle, è più di come riesci ad adattarti alla scarpa”. Inoltre, dettaglio non trascurabile, molti dei detrattori hanno strumentalizzato il pensiero espresso dal giamaicano che – a differenza di quanto sia stato fatto passare dalla vulgata social – non si riferiva strettamente al nostro atleta, perché sa bene che quelle calzature sono state approvate dal CIO per tutti i partecipanti. E, dettaglio molto rilevante, Bolt si era pronunciato lo scorso 20 luglio, molti giorni prima rispetto alla vittoria di Jacobs.

E se le polemiche sterili possono essere accantonate in un cassetto, per Marcell Jacobs arriva un’altra grande notizia: il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha annunciato che sarà lui il portabandiera per l’Italia alla cerimonia di chiusura (prevista per domenica 8 agosto, alle 13 italiane) dei Giochi Olimpici di Tokyo. In attesa della finale della staffetta 4X100, dunque, lo sprinter sa già che prenderà il testimone dalle mani di Jessica Rossi ed Elia Viviani, alfieri italiani alla cerimonia d’apertura.

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