La manovra da tre miliardi di Renzi e Padoan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-08

Il progetto è sul tavolo per chiudere la polemica con Bruxelles. I tagli immaginati dall’esecutivo

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Bruxelles tiene sotto tiro l’Italia. Nelle conclusioni della riunione di ieri viene sottolineato che l’Italia non sta rispettando la regola del debito: «Mentre riconosciamo che il rapporto debito/pil si è stabilizzato nel 2015 e comincia a scendere nel 2016, l’alto debito resta motivo di preoccupazione. In base alle previsioni d’inverno l’Italia non rispetterà la regola del debito nel 2015 e 2016». «In questo contesto — prosegue il documento — attendiamo in primavera la nuova valutazione» della Commissione. E l’Italia, scrive oggi Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera, ha già deciso cosa fare: una mini-manovra di aggiustamento dei conti per recuperare qualche posta di bilancio:

Niente tasse, niente tagli: almeno nelle intenzioni il mandato politico è questo. Eppure la manovrina a costo-zero è sul tavolo. L’intenzione del governo è di usarla non solo e non tanto come risposta alla lettera in arrivo da Bruxelles. Ma pensando al futuro. Come segno di buona volontà da mettere sul tavolo per avere nei prossimi due anni gli stessi margini di flessibilità di quest’anno. In sostanza altri 13 miliardi di euro sia nel 2017 sia nel 2018 come somma della clausola sulle riforme (che vale lo 0,5% del Prodotto interno lordo) e delle clausola sugli investimenti (che vale invece lo 0,3% del Pil). Non solo. La manovrina a costo-zero potrebbe facilitare un’altra trattativa in corso, ancora più delicata. Il governo italiano chiede che le spese per i migranti non vengano più conteggiate alla voce eventi eccezionali, con relativa clausola che Bruxelles può autorizzare oppure no.
Ma, visto che si tratta di un problema strutturale con il quale fare i conti anche nei prossimi anni, diventi una voce di spesa dell’Unione europea. E sia finanziata con l’emissione di titoli di debito pubblico europeo. Un progetto ambizioso, sul quale da giorni sono in corso i contatti fra Roma e Bruxelles. Contatti che hanno subito un’accelerazione dopo che, al ministero dell’Economia, si è chiuso il lavoro tecnico di preparazione sui due decreti per il rimborso dei risparmiatori che hanno perso i soldi investiti nelle obbligazioni subordinate delle quattro banche fallite nel novembre scorso, e cioè Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti.
 

 

manovra da tre miliardi
La manovra da tre miliardi di Renzi e Padoan (Corriere della Sera, 8 marzo 2016)

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