La love story tra Paola Muraro e Fiscon

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-10-01

I pm vogliono accertare se, in virtù del rapporto tra i due, Muraro fosse diventata di fatto il dominus di Ama, perché il suo stipendio fosse lievitato e per quale ragione le sue competenze sfociassero in incarichi differenti da ciò per cui era pagata

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Una love story tra Paola Muraro e Giovanni Fiscon. Che sarebbe alla base, come scrivono i giornali oggi, di alcune consulenze in AMA da parte dell’attuale assessora all’ambiente della Giunta Raggi. Verrà sentita dai pubblici ministeri il 12 ottobre, per rispondere di violazioni ambientali e abuso d’ufficio.

La love story tra Paola Muraro e Fiscon

Paola Muraro, 51 anni, è stata nominata a giugno assessora all’Ambiente nella giunta della Capitale guidata da Virginia Raggi. Ha lavorato 12 anni per Ama (da consulente, con compensi per oltre un milione di euro). Si è occupata principalmente degli impianti di trattamento meccanico biologico. L’ex direttore generale di AMA in epoca Alemanno è uno dei principali imputati di Mafia Capitale: è stato lui a siglare i contratti di Muraro con la municipalizzata dei rifiuti. Pur di favorirla sarebbe arrivato a retrodatare i contratti su alcuni incarichi assegnati per il suo ruolo di consulente. E a pagare cifre esorbitanti per compiti che avrebbe potuto affidare a un dipendente di medio livello. Scrive Repubblica in un articolo a firma di Federica Angeli e Francesco Salvatore:

Sono tanti i quesiti su cui dovrà far luce, a cominciare dalle contestazioni più gravi che arrivano proprio dal faldone della maxi inchiesta Mafia Capitale. Intercettazioni imbarazzanti che nel Mondo di Mezzo non sono neanche state trascritte, perché raccontano di una sua relazione sentimentale con l’ex direttore generale Giovanni Fiscon. Dialoghi che non dicono nulla sul piano penale in Mafia Capitale ma che potrebbero essere invece fondamentali nell’inchiesta per abuso d’ufficio in cui lei è finita insieme a Fiscon. I pm vogliono accertare se, in virtù del rapporto tra i due, Muraro fosse diventata di fatto il dominus di Ama, perché il suo stipendio fosse lievitato e per quale ragione le sue competenze sfociassero in incarichi differenti da ciò per cui era pagata.

paola muraro giovanni fiscon
Giovanni Fiscon, ex direttore generale di AMA

Il difensore di Muraro, Riccardo Olivo, sostiene che la sua cliente non andrà in procura prossimamente, anche se i PM Alberto Galanti e Paolo Ielo sembrano invece orientati a interrogarla, come scritto, il 12 ottobre. Probabilmente le chiederanno conto delle consulenze avute da AMA: il compenso annuale riconosciuto a Muraro non era alto e per far salire le «entrate» Fiscon avrebbe provveduto ad assegnarle numerosi altri incarichi. I pm sospettano che il «frazionamento» dovesse servire ad evitare contestazioni rispetto alle spese. «Invece è stato Alessandro Filippi, nominato direttore generale quando Fiscon è finito agli arresti per «Mafia Capitale», a scoprirlo. E ha deciso di bloccare i pagamenti proprio nella convinzione che fossero il frutto di favoritismi. Confermando così quello che in Ama era evidente: Muraro si comportava e veniva trattata dagli ex vertici come un dirigente», segnala Fiorenza Sarzanini sul Corriere. L’accusa di Filippi – poi, secondo Fortini, sollevato dagli incarichi in AMA anche su pressione del deputato del MoVimento 5 Stelle Stefano Vignaroli – spiegherebbe le tante, troppe consulenze della Muraro:

Per un semplice accesso agli atti della Regione Lazio Fiscon autorizzò per Muraro il pagamento di 25 mila euro. Una somma ritenuta incongrua, soprattutto se si tiene conto che la richiesta poteva essere soddisfatta da un impiegato. Nuovi controlli sono stati disposti anche sull’incarico di consulente giudiziario che Muraro svolse per Fiscon nel processo dove era imputato per violazioni ambientali insieme con il ras dei rifiuti Manlio Cerroni. Il contratto risulta sottoscritto dopo lo svolgimento della relazione, ma registrato prima grazie a una correzione della data. Non sarebbe l’unica irregolarità. Le spese dovevano essere saldate da Fiscon, visto che la legge consente l’assistenza legale soltanto in casi limitati. Questo non rientrava nell’elenco, però si decise di presentare il conto ad Ama.

Dal canto suo il difensore di Fiscon, Salvatore Sciullo, fa sapere che l’ex dg aveva rapporti con “Muraro esattamente come li aveva con gli altri dipendenti dell’azienda”. Su quali siano stati i contatti con Fiscon negli anni in Ama sarà chiamata a chiarire la stessa Muraro nell’interrogatorio in Procura che dovrebbe essere fissato per la metà di ottobre. Lo slittamento dell’atto istruttorio, fortemente richiesto nelle scorse settimane da Murara, è forse legato alla decisone dell’avvocato Sciullo di rimettere il mandato alla luce del fatto di essere anche il difensore di Fiscon che verrà sentito, forse subito dopo l’assessore, dai pm che lo hanno iscritto nel registro degli indagati.

Paola Muraro, l’abuso d’ufficio e i reati ambientali

Nel filone sui reati ambientali all’assessore viene, in sostanza, contestato il ruolo svolto per la municipalizzata negli ultimi anni e che riguarderebbero le verifiche sulla qualità in entrata e uscita dei rifiuti dagli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) a Rocca Cencia e di via Salaria. Muraro per Ama ha rivestito il ruolo di referente Ippc, un protocollo internazionale sulla qualità dei rifiuti. Aveva in sostanza il compito di controllare sul tipo di qualità del rifiuto in entrata e in uscita che fossero conformi all’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale). Scrive Grazia Longo sulla Stampa:

Muraro otteneva da Fiscon incarichi che in realtà potevano essere affidati a dipendenti interni: premeva per essere privilegiata e Fiscon faceva di tutto per aggirare le leggi in suo favore. Così lei non solo è riuscita a ottenere contratti d’oro (1 milione e 136 mila euro in 12 anni), ma è stata nominata consulente giudiziaria di Giovanni Fiscon, che le affidò la delega per assisterlo nei processi contro l’azienda e contro lui medesimo. Una prassi irregolare perché il contratto ammette che l’azienda municipalizzata possa pagare la consulenza solo in assenza di dolo. Mentre per la Muraro, l’Ama pagava a prescindere dalla presenza di dolo e colpa grave. Non a caso questa concessione venne eliminata da Alessandro Filippi, che sostituì Fiscon dopo che questi venne arrestato per Mafia Capitale. E fu sempre lo stesso Filippi a vietare alla Muraro di assegnare lavori senza gare d’appalto.

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Daniele Fortini, ex presidente di AMA

EDIT: L’assessora Muraro in un post su Facebook a proposito delle notizie pubblicate oggi da molti giornali precisa:

“Il rispetto della dignità delle persone deve sempre collocarsi al primo posto, qualsiasi attività lavorativa e professionale si svolga. Sottoporre alla gogna mediatica un individuo, tentando di infangarne anche la vita privata, rappresenta l’opposto della nobilissima funzione che anima il mestiere del giornalista. La ricerca della notizia non dovrebbe mai trasformarsi in un atto di sciacallaggio volto a smontare, pezzo dopo pezzo, la vita degli esseri umani”. Così l’assessore all’Ambiente di Roma Paola Muraro su Fb. Il post della responsabile all’Ambiente di Roma termina così: “Ogni parola esercita, infatti, un peso specifico che si traduce sulle nostre esistenze”. Muraro fa così riferimento ad articoli stampa odierni sulle sue vicende giudiziarie che tirano in causa anche la vita privata dell’assessore ed ex consulente Ama.

Leggi sull’argomento: La nuova indagine su Paola Muraro

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