La nuova indagine su Paola Muraro

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-30

L’ipotesi di reato è abuso d’ufficio in concorso con l’ex direttore generale dell’AMA Fiscon. Sotto la lente le consulenze alla municipalizzata

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Paola Muraro, assessora all’Ambiente di Roma, è indagata per abuso d’ufficio assieme all’ex direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon, già imputato nel processo «Mafia Capitale», nell’inchiesta sulle consulenze alla municipalizzata. Ne parla oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera. L’ipotesi di reato è nota dai primi giorni di settembre, sotto la lente della magistratura è in funzione a causa dei contratti firmati dall’attuale assessora con la municipalizzata mentre la donna era consulente giudiziario dei suoi processi.

La nuova indagine su Paola Muraro

L’ascolto delle telefonate mai trascritte nell’inchiesta di Mafia Capitale ha portato al fascicolo d’indagine che partiva dalle risultanze dell’inchiesta sull’organizzazione di Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. Le verifiche degli atti sequestrati in AMA hanno delineato un quadro che mette l’assessore al centro di interessi ritenuti illeciti dai pubblici ministeri. Per questo qualche giorno fa Salvatore Sciullo, avvocato anche di Fiscon, ha rinunciato alla difesa della Muraro. C’è da segnalare che durante l’audizione in commissione Ecomafie, a una domanda precisa sul ruolo di Sciullo nella difesa di Fiscon, la Muraro partì a raccontare la storia della sua vita sottolineando come Sciullo avesse assistito la sua famiglia in un paio di cause precedenti, “dimenticando” di rispondere alla domanda fino a quando non le venne rifatta. Tutto parte dal contratto:

Non una semplice consulenza, come previsto dai contratti siglati, ma una vera e propria manager che aveva la delega alla gestione degli impianti TMB e dei tritovagliatori. Secondo gli accertamenti svolti dai carabinieri del Noe, Muraro avrebbe favorito la contraffazione dei risultati sia per quanto riguarda la quantità, sia per la qualità del materiale trattato. E avrebbe favorito le aziende del ras dei rifiuti Manlio Cerroni accettando che gli impianti di Ama lavorassero a regime più basso di quanto era invece possibile e consentendo così alle ditte private di poter smaltire il resto della spazzatura. Non solo. Analizzando le delibere si è scoperto che Muraro fu scelta nonostante all’interno della municipalizzata c’era chi poteva svolgere le sue stesse mansioni e — come dice la legge – doveva essere favorito rispetto a un consulente esterno.
La delega del pubblico ministero Alberto Galanti — titolare del fascicolo con l’aggiunto Paolo Ielo — si concentra anche su un accordo siglato da Fiscon per farsi assistere nei processi proprio da Muraro. I dirigenti possono ottenere che le spese vengano pagate dall’azienda solo se il reato contestato è nell’esercizio delle funzioni, e dunque escludendo il dolo. Fiscon aveva invece fatto in modo che gli onorari della Muraro fossero pagati in tutti i casi, compresi quelli di dolo e colpa grave, così abusando della propria funzione e traendone un indubbio vantaggio economico. E adesso anche di questo “patto” entrambi dovranno fornire spiegazioni.

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