Opinioni

La lista civica di Ignazio Marino

Maria Teresa Mura 09/02/2016

Ignazio Marino annuncia una lista civica per Roma alle elezioni del 2016. Il Marziano a Roma, a colloquio con Giampiero Calapà del Fatto, fa sapere che ha intenzione di partecipare alla consultazione elettorale con una lista civica di centrosinistra: Il Pd ha tradito, non dovrebbe neppure ripresentarsi, a Roma adesso serve una lista civica di […]

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Ignazio Marino annuncia una lista civica per Roma alle elezioni del 2016. Il Marziano a Roma, a colloquio con Giampiero Calapà del Fatto, fa sapere che ha intenzione di partecipare alla consultazione elettorale con una lista civica di centrosinistra:

Il Pd ha tradito, non dovrebbe neppure ripresentarsi, a Roma adesso serve una lista civica di centrosinistra”. È il ritorno del Marziano. Ignazio Marino pensa ancora al Campidoglio e ne ha per tutti: per Renzi, per Giachetti e Morassut che non rinunciano allo stipendio da onorevoli, per il Partito della Nazione. Il campo si apre a sinistra: “Stefano Fassina sta facendo molto. Contro il Partito della Nazione serve un partito dei cittadini”. Ha trionfato nel 2013 alle primarie, ora sceglie di boicottarle, perché? Non solo non parteciperò a queste primarie romane né da candidato né da elettore, ma ho anche chiesto al Pd di fare un atto di umiltà e non presentarsi. L’attuale gruppo dirigente del Pd che propone le primarie a Roma è lo stesso che le ha violentate e tradite, mandando via con un atto dal notaio, il 30 ottobre 2015, chi come me le aveva stravinte. E non hanno neanche l’onestà di restituire agli oltre centomila votanti le centinaia di migliaia di euro che chi ha fatto la coda ai gazebo aveva versato per votare: l’inganno a danno dei romani è stato doppio. È stato tradito il voto e il Pd si è intascato i soldi degli elettori. Dovrebbero chiedere scusa ai romani, fare un passo indietro e favorire la formazione di liste civiche a sostegno di candidati con un reale appoggio popolare. Qualcosa di simile era stato proposto dal senatore Walter Tocci e persino dall’onorevole Roberto Morassut, che poi deve averci ripensato e si è candidato.

Marino

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Il Marziano preconizza anche un fallimento delle primarie:

Ha detto che a Roma serve una nuova forza civica, riprenderà il lavoro interrotto da candidato a sindaco ma fuori dal Pd quindi? Sono un democratico, ma oggi non mi riconosco nel partito di Renzi. Il Pd romano ha grandi tradizioni, ha una storia di tutto rispetto. Ma ha perso la sua identità, si è contaminato negli ultimi anni, consociandosi con il sottogoverno dell’epoca Alemanno, fino ad arrivare al mio allontanamento, ricercando un’alleanza con i poteri forti che sostengono Renzi. Spero che gli elettori del Pd a Roma, non partecipando alle primarie, determinino una riflessione molto profonda per permettere così al Pd di ritrovare il contatto con la città. Il Pd deve far prevalere gli interessi di Roma a quelli dei capibastone e accettare la formazione di unica lista civica di centrosinistra, rinunciando al proprio simbolo.

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