«La Germania ha tradito l'euro»

di dipocheparole

Pubblicato il 2017-12-29

Vincenzo Visco, ministro delle Finanze del governo Prodi all’epoca dell’ingresso dell’Italia nell’euro, rilascia oggi un’intervista alla Stampa in cui ricorda la manovra che permise al Belpaese di entrare nella moneta unica e, soprattutto, dà un giudizio di valore sugli ultimi dieci anni di politica monetaria, con la Germania che continua a crescere “a spese nostre”, …

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Vincenzo Visco, ministro delle Finanze del governo Prodi all’epoca dell’ingresso dell’Italia nell’euro, rilascia oggi un’intervista alla Stampa in cui ricorda la manovra che permise al Belpaese di entrare nella moneta unica e, soprattutto, dà un giudizio di valore sugli ultimi dieci anni di politica monetaria, con la Germania che continua a crescere “a spese nostre”, e sulla mancata condivisione dei rischi che è la punta dell’iceberg di una politica monetaria che funziona solo per la Germania:

«Quella che è avvenuta negli ultimi dieci anni, dopo la crisi, a causa delle politiche della Germania in qualche modo avallate dalla Bce, è una artificiosa rinazionalizzazione dei diversi euro, e quindi dei diversi tassi di interesse. E quindi la moneta unica funziona male e a scartamento ridotto».
Loro però restano la locomotiva d’Europa.
«La Germania continua a crescere a spese nostre, perché c’è un marco svalutato che è l’euro. E loro invece di espandere l’economia continuano ad accumulare avanzi sull’estero».

vincenzo visco

Cosa dovrebbero fare?
«Per esempio non hanno mai voluto risolvere il problema delle banche, con l’assicurazione dei depositi. Insomma insieme con la moneta unica ci si sta se si condividono i rischi. La condivisione dei rischi è l’unico modo di evitare i rischi. Prenda il “Whatever it takes” di Draghi. Quello fu un messaggio agli speculatori. Fece capire che avrebbe messo su una linea di fuoco talmente forte da spuntarla su ogni speculatore. La speculazione si fermò. E Draghi non ha speso una lira. Quella è una forma di condivisione dei rischi».
Oggi si parla anche di un referendum sull’euro che potrebbe promuovere il M5S. Che ne pensa?
«Non ci credono nemmeno loro. Ma il problema c’è, nel senso che per come si è venuta costruendo la politica monetaria ed economica dell’Ue è autolesionistica. Non funziona. Funziona parzialmente solo per la Germania».

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