La gaffe di Toti e “la nave che sta costruendo la diga”. Ma è una fake news

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-02

Anche il neo Modello Liguria inizia male

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Dal Modello Lombardia al Modello Liguria. Dopo i fallimenti della Lega di Attilio Fontana, che però anche insieme a Salvini ha sempre esaltato il Pirellone, ora anche Giovanni Toti ha pensato di erigere la sua regione a Modello, coniando il nuovo “modello Liguria”. E annunciandolo in maniera un po’ goffa, perché lo ha fatta dicendo in sostanza: guardate all’orizzonte quella nave, sta lavorando (anche in pandemia e con la crisi) alla diga che renderà il porta di Genova preziosa, più di quello che già è. Peccato che poi si scoprirà non essere vero. O meglio: lì all’orizzonte c’era effettivamente una nave, ma non era una di quelle per costruire la famosa diga, che invece era lì tra Natale e Capodanno, era una nave della compagnia Saipem in ordinaria manutenzione. E quest’annuncio lo fa sui social:

Qualcuno in questi giorni si sarà accorto di una nave che fino stazionava davanti al porto di Genova. Sta facendo i rilievi del fondale per la costruzione della nuova diga (progetto da 1 miliardo di euro, che ad aprile sarà sottoposto al Minis tero ndr), che permetterà alla nostra città di avere uno scalo competitivo per i traffici dei prossimi decenni. La pandemia non ci ferma, usiamo questo momento per progettare e costruire il domani. Questo è il Modello Liguria!

A qualcuno è tornato alla mente un altro vecchio annuncio sui social, che aveva lasciato i più senza parole, quello “degli anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”, e che quindi – se morenti – amen, pace all’anima loro. Una figuraccia, che però si era scrollato di dosso con un: “Ah, ma è stato il mio social media manager”. Stavolta però la colpa non l’ha data a lui, ma al presidente dell’Autorità portuale Emilio Signorini. Scrive Il Fatto quotidiano:

 Il Fatto ieri lo ha chiesto allo staff che segue il presidente della Regione Liguria. La risposta mette il cerino in mano a uno stretto collaboratore di Toti, il presidente dell’Autorità Portuale, Paolo Emilio Signorini: sarebbe stato lui a metterlo sulla cattiva strada. Una circostanza confermata dallo stesso Signorini che si prende la responsabilità: “Temo sia colpa mia –dice con tono divertito –, ieri il presidente mi ha domandato cosa fosse quella nave, e io ho pensato fosse quella dei rilievi. È stato un dialogo veloce, non avevo idea che sarebbe finito sui social. In effetti non è la nave giusta”. Ma almeno questi rilievi sono mai stati fatti? A dire di Signorini sì, ma “fra la fine dell’anno e l’Epifania”.

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