Economia
La favola della ripresa e i prestiti in calo alle imprese
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2015-04-10
Gli ultimi dati della Banca d’Italia mostrano un calo del 2% dei finanziamenti al settore privato, con quelli alle famiglie scesi dello 0,4% (grazie alla ripresa dei mutui) mentre verso le imprese sono diminuiti del 3%. L’istituto centrale segnala poi come il tasso di crescita delle sofferenze resti quasi invariato al 15,3%
Il sistema che «è uscito dalla crisi» continua a dare pericolosi scricchiolii. Ieri, nel marasma della strage al tribunale di Milano, è sfuggito ai più il dato di Bankitalia sui prestiti alle imprese. Le banche italiane a febbraio hanno acquistato titoli di Stato, arrivati a quota 423 euro, segnando un nuovo record in vista del QE della BCE. Ma hanno diminuito i prestiti alle imprese.
I PRESTITI IN CALO ALLE IMPRESE
Gli ultimi dati della Banca d’Italia mostrano un calo del 2% dei finanziamenti al settore privato, con quelli alle famiglie scesi dello 0,4% (grazie alla ripresa dei mutui) mentre verso le imprese sono diminuiti del 3%. L’istituto centrale segnala poi come il tasso di crescita delle sofferenze resti quasi invariato al 15,3% (15,4% di gennaio). E c’è di peggio. Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze – senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche – è risultato pari al 15,3 per cento (15,4 per cento a gennaio). I tassi d’interesse, comprensivi delle spese accessorie, sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni sono stati pari al 3,01 per cento (3,07 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,64 per cento (8,71 per cento a gennaio). I tassi d’interesse sui nuovi prestiti alle societa’ non finanziarie di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 3,26 per cento (3,39 per cento nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,83 per cento (1,97 per cento a gennaio). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,66 per cento (0,67 per cento nel mese precedente). Un’infografica di Milano Finanza riepiloga i prestiti delle banche italiane, la raccolta e le obbligazioni:
Il tema dei crediti problematici resta così centrale per gli istituti italiani. Il governo ha annunciato di voler intervenire entro giugno con una soluzione leggera e che, secondo alcune voci, potrebbe limitarsi a misure di snellimento delle procedure giudiziarie e, forse, a far calare da 5 a un anno la deducibilità delle perdite sui crediti sterilizzando così i rilievi Ue sulla procedura per il trattamento delle imposte differite attive messo in piedi qualche anno fa. Una soluzione che si scontra tuttavia con i problemi di bilancio pubblico. Solo sgravandosi di una buona parte dei 185 miliardi di sofferenze le banche italiane potranno sfruttare appieno le misure straordinarie varate dalla Bce (Tltro e Qe). Proprio le scadenze relative a queste e alla precedente asta ltro secondo fonti di mercato sarebbero alla base della crescita dei titoli in portafoglio delle banche. Gli istituti avrebbero così restituito i fondi Ltro e parcheggiato la liquidità sui Btp oltre ad acquistare titoli di Stato da usare come collaterale per la successiva operazione Tltro.