La denuncia di Paola Ferrari a Daniela Santanchè

di Lorelei

Pubblicato il 2016-05-19

Un’indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato e indagati, su Visibilia editore, società di Daniela Santanché, è stata aperta dal pm di Milano Donata Costa. L’inchiesta è nata dalla denuncia della socia Paola Ferrari, scrive oggi il Corriere della Sera. Scriveva qualche tempo fa Dagospia che l’amicizia tra le due era prossima ad approdare in tribunale: …

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Un’indagine conoscitiva, senza ipotesi di reato e indagati, su Visibilia editore, società di Daniela Santanché, è stata aperta dal pm di Milano Donata Costa. L’inchiesta è nata dalla denuncia della socia Paola Ferrari, scrive oggi il Corriere della Sera.
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Scriveva qualche tempo fa Dagospia che l’amicizia tra le due era prossima ad approdare in tribunale:

Il primo strappo alla luce del sole risale infatti al 12 febbraio scorso, quando Ferrari aveva lasciato la presidenza di Visibilia Editore (società quotata che pubblica Ciak, Villegiardini, Pc Professionale acquistate da Mondadori e che ha acquisito di recente Novella2000 e Visto) di cui è azionista al 5,6%, rimanendo però, secondo quanto riportava Italia Oggi, alla presidenza di Visibilia Editore Holding, con una quota del 33,33%. (Mentre Visibilia Pubblicità è concessionaria anche de Il Giornale, Il Giornale tablet, l’allegato Stile, del sito L’Intraprendente e del canale tivù Planet Kids). Alla base dell’addio di Ferrari alla presidenza si dice ci siano ragioni professionali e riguardanti la governance del gruppo. Un dissidio professionale che avrebbe portato l’amicizia tra le due al capolinea.
Più dura, invece, l’avventura imprenditoriale. Fin dalla sua fondazione nel 2007 non è che i conti di Visibilia fossero robusti. E neppure lo sbarco in Borsa del 2014 – dopo la fusione con la società di comunicazione Pms – aveva portato i risultati sperati. Il primo bilancio semestrale del 2015, come raccontato da Il Fatto Quotidiano, parlava chiaro: perdite per 570 mila euro. Mentre nel 2014 il rosso era stato di oltre 2 milioni.
Anche sul versante debito, la società non può dirsi in salute. Sempre al 30 giugno, Visibilia Editore risultava esposta per 3,16 milioni con le banche. A cui vanno aggiunti, scriveva sempre il quotidiano diretto da Marco Travaglio, i 2,18 milioni di debito verso i fornitori e i 412 mila euro verso gli istituti di previdenza, in primis l’Inpgi. Troppo da sopportare, forse. Anche per una amicizia.

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