La Corte Costituzionale boccia il Decreto Salvini (mentre il governo dorme)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-09

La Consulta dichiara incostituzionale la disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo introdotta con il primo Decreto Sicurezza. Nonostante le tante promesse, la norma non è stata ancora modificata dal governo. Alla civiltà in Italia ci pensano i giudici, non i politici

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È irragionevole la norma che “preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo”: lo stabilisce la Consulta che oggi ha esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo “Decreto sicurezza“. Nonostante le tante promesse, la norma non è stata ancora modificata dal governo. Alla civiltà in Italia ci pensano i giudici, non i politici. L’Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge. Tuttavia, prosegue la nota, “la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti”.

decreto salvini incostituzionale

Proprio stamattina il Messaggero raccontava in un articolo a firma di Emilio Pucci che la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese avrebbe presentato ai partiti di maggioranza il testo definitivo sulle modifiche ai dl Salvini.

Ci sarà in realtà un unico decreto immigrazione sul quale il governo dovrebbe porre, quando sarà il momento, la fiducia. Lo stop alla possibilità di confiscare le navi, il ripristino del permesso umanitario, con la reintroduzione della protezione ‘speciale’, la convertibilità dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro e il ritorno al sistema della registrazione all’anagrafe dei comuni per i richiedenti asilo gli altri punti più importanti della bozza. L’accordo è stato raggiunto sui tempi. Pd e Leu hanno teso la mano ai pentastellati. Il provvedimento arriverà sul tavolo del primo Cdm di settembre, non prima,ma i contenuti sono stati definiti sin d’ora.

«A noi – dice il vice ministro Pd Mauri – interessa azzerare gli effetti negativi dei dl Salvini sull’immigrazione». «L’importante – osserva il capogruppo di Leu Fornaro – è la condivisione dei punti da cambiare». Lo slittamento dell’iter del nuovo dl è confermato anche dal premier Conte: «C’è già un’intesa di massima, e con i capigruppo – osserva il presidente del Consiglio – concorderemo il piano perché, ovviamente, il Parlamento sta lavorando tantissimo, per convertire i tanti decreti legge dovuti alla pandemia».

Si tratta più o meno del centomilionesimo articolo che annuncia come imminenti le modifiche ai Decreti Sicurezza. Finora sono state soltanto chiacchiere.

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