La comica retromarcia di Anzaldi sull'editto bulgaro

di dipocheparole

Pubblicato il 2016-01-28

Michele Anzaldi deve essersi accorto di aver pestato una bella merda. Dopo il ridicolo editto bulgaro su Massimo Giannini, conduttore di Ballarò, l’ex portavoce di Rutelli oggi amico di Filippo Sensi, portavoce del premier, intervistato da Sebastiano Barisoni su Radio 24 ha innestato una poderosa retromarcia e qualche sfondone. Le frasi riportate da Radio 24: …

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Michele Anzaldi deve essersi accorto di aver pestato una bella merda. Dopo il ridicolo editto bulgaro su Massimo Giannini, conduttore di Ballarò, l’ex portavoce di Rutelli oggi amico di Filippo Sensi, portavoce del premier, intervistato da Sebastiano Barisoni su Radio 24 ha innestato una poderosa retromarcia e qualche sfondone. Le frasi riportate da Radio 24:

Non capisco cosa c’entra l’editto bulgaro. Partiamo da un fatto: la calunnia è un reato. Ed è un brutto reato, un reato penale. La calunnia a mezzo stampa è un reato ancora più grave. Questa cosa sappiamo tutti che non è vera. Se la famiglia Boschi dovesse decidere di sporgere querela sarebbe un brutto pasticcio. Io mi auguro che non succeda perché la cosa è totalmente infondata e non è al momento provabile. Quindi adesso è una calunnia

Partiamo da un fatto. La calunnia è il reato di chi accusa qualcuno di un reato davanti all’autorità giudiziaria sapendolo innocente. Se uno dice qualcosa in tv, non si tratta di calunnia. Al massimo si tratterà di diffamazione a mezzo stampa. Sono due reati diversi, ci si aspetta che un deputato della Repubblica italiana conosca queste elementari differenze. Ma se il deputato Anzaldi ha detto davvero “reato penale” allora probabilmente è inutile spiegargli la differenza tra calunnia e diffamazione. In secondo luogo, Giannini ha detto: «Mi sembra abbastanza evidente che qui il problema non è il rispetto della legge, anche perché una legge esiste ma è all’acqua di rosa. C’è una questione di opportunità politica, non sto dicendo altro. Il fatto l’abbiamo raccontato, delle connessioni… diciamo… qualche rapporto incestuoso in questa vicenda c’è… ripeto: nessuna legge violata». Ovvero ha ripetuto per due volte che non c’è nessuna violazione di legge e dipinto il rapporto tra politica e banche attraverso rapporti di parentela con un linguaggio metaforico (“rapporto incestuoso”). Forse è stato inopportuno, ma quello che invoca il licenziamento per una frase del genere lo è molto di più.

La frase di Giannini su Bancaetruria di next-quotidiano
E infatti Anzaldi nega di aver chiesto il licenziamento di Giannini

Io conosco e stimo Giannini, sono sicuro che è un errore. Però perché non si dice che è un errore? E si tranquillizza tutti che non accadrà mai più. Invece si sono chiusi a riccio, si sono inventati un licenziamento che non c’è mai stato. Anzi le dico, io faccio la campagna perché non deve essere licenziato nessuno

…quando a domanda precisa nell’intervista sulla Stampa ha risposto così:

Sta per caso chiedendo il licenziamento di Massimo Giannini?
«Hanno mandato a casa Azzalini per molto meno… C’è stato un cambio di rotta, ora si vada fino in fondo. Serve la stessa determinazione. Ballarò non è più una trasmissione di qualità e anche gli ascolti lo dimostrano. Prendiamo la trasmissione di ieri (martedì 26, ndr.): il servizio pubblico dovrebbe tranquillizzare chi ha perso i propri risparmi, non fomentare».

Si noti che Anzaldi sta chiedendo a Giannini una rettifica quando le rettifiche si fanno in trasmissione, e l’ultima trasmissione di Ballarò c’è stata martedì scorso (e nell’occasione è successo il “fattaccio”). Quando doveva rettificare Giannini? Dovrebbe farlo con un comunicato stampa, come probabilmente farà, per fare contento Anzaldi? Una retromarcia così comica che si commenta da sé.

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