La canzone antifascista che scala le classifiche in Germania

di Luca Conforti

Pubblicato il 2015-09-07

Loro si chiamano Die Ärtze e nel 1993 hanno pubblicato Schrei Nach Liebe (Cry for Love in inglese), una canzone che scaturiva dalla protesta nei confronti di quei tedeschi che andavano a bruciare i centri d’accoglienza dei profughi che scappavano dalle guerre jugoslave. In occasione delle violenze neonazi nei confronti dei profughi siriani andate in …

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Loro si chiamano Die Ärtze e nel 1993 hanno pubblicato Schrei Nach Liebe (Cry for Love in inglese), una canzone che scaturiva dalla protesta nei confronti di quei tedeschi che andavano a bruciare i centri d’accoglienza dei profughi che scappavano dalle guerre jugoslave. In occasione delle violenze neonazi nei confronti dei profughi siriani andate in scena in questi giorni la canzone è tornata ai primi posti in classifica in Germania come simbolo della lotta alle discriminazioni razziste nei confronti dei rifugiati.
“Your violence is just a silent cry for love”, dice tra l’altro la canzone, che aggiunge: «Your army boots are longing for affection. You never learned to articulate yourself. And your parents never had time for you!». Alcuni pezzi della band sono stati negli anni vietati a causa del linguaggio offensivo, ma i Die Ärtze sono comunque riusciti a crearsi un seguito importante nel paese. Ma la rinnovata attenzione nei confronti della canzone nasce dall’inizia di un insegnante di musica tedesco, Gerhard Torges, che per contrastare l’odio nei confronti dei rifugiati ha invitati attraverso i social media a scaricare, condividere e ascoltare il brano, chiamando a raccolta anche le radio per ritrasmettere l’inno.

E così il brano è entrato tra i più scaricati su iTunes, Amazon e Google Play in pochi giorni. Nel frattempo, la band ha risposto ai critici che si lamentavano del fatto che sta beneficiando finanziariamente dalla campagna. “Certamente non vogliamo fare i soldi con quella canzone, e per questo doneremo tutti i guadagni (generati dal brano) a Pro Asyl”, hanno risposto sul sito. Un anno prima erano stati i Sonic Youth a occupare le classifiche con la loro Youth Against Fascism:

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