La cantante ucraina che canta Bella ciao e la dedica alla resistenza del suo Paese | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-09

Khrystyna Soloviy è una celebre cantante folk ucraina di 29 anni: sui suoi social ha pubblicato una versione nella sua lingua di “Bella Ciao”, dedicata alla resistenza del suo Paese contro l’invasione della Russia

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Una famosa cantante ucraina 29enne, Khrystyna Soloviy, ha postato sui suoi social la sua ultima esibizione solidale con il suo popolo oppresso dalla guerra di Putin: una versione adattata di “Bella Ciao”, con accompagnamento di chitarra a cura del musicista Olexii Morosov. “La mia versione di una canzone popolare italiana. La dedico ai nostri eroi, alle forze armate e a tutti coloro che ora stanno combattendo per la loro patria”, è il suo messaggio a corredo del video.

La cantante ucraina che canta Bella ciao e la dedica alla resistenza del suo Paese | VIDEO

Il titolo della nuova versione del brano è “L’ira ucraina”, e alla prima strofa – nella traduzione citata dal Corriere della Sera – recita: “Una mattina, in più all’alba/La terra tremò e il nostro sangue cominciò a bollire/I razzi dal cielo, le colonne dei carri armati/E il vecchio Dnipro urlò”. Altri estratti della canzone: “Nessuno ci pensava, nessuno sapeva/Quale fosse l’ira ucraina/Uccideremo i boia maledetti senza pietà/Coloro che stanno invadendo la nostra terra”. E conclude: “Nella Difesa territoriale ci sono dei ragazzi migliori/Nelle nostre forze armate combattono veri eroi/E i javelin e i bayraktar/Uccidono i russi per l’Ucraina/E il nostro popolo, gli ucraini/Hanno già unito il mondo intero contro i russi/E molto presto li sconfiggeremo/E ci sarà la pace su tutta la Terra”.

Bella Ciao era già entrata nella narrazione della guerra in Ucraina in seguito all’aggressione da parte della Russia: Carla Bruni ne aveva pubblicata una cover sui social, e spesso nei cortei pacifisti organizzati nelle varie città italiane è stata intonata dai manifestanti. In Ucraina era stata cantata durante le proteste EuroMaidan nel 2014 con un testo riadattato per andare contro l’allora presidente Viktor Yanukovich.

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