Opinioni
Johan Cruyff e la vera storia della rinuncia al Mondiale del 1978 in Argentina
Luca Conforti 24/03/2016
Ma davvero Johan Cruyff rinunciò al Mondiale del 1978 in Argentina per protesta contro la dittatura militare? Oggi che il più grande calciatore europeo di tutti i tempi e morto per un cancro al polmone si torna a raccontare del suo leggendario no alla nazionale olandese, che aveva guidato nelle qualificazioni, in partenza per i […]
Ma davvero Johan Cruyff rinunciò al Mondiale del 1978 in Argentina per protesta contro la dittatura militare? Oggi che il più grande calciatore europeo di tutti i tempi e morto per un cancro al polmone si torna a raccontare del suo leggendario no alla nazionale olandese, che aveva guidato nelle qualificazioni, in partenza per i Mondiali in Argentina. Il mito, alimentato dai giornali dell’epoca, vuole che Cruyff non sia andato al Mondiale per dire no alla dittatura argentina rifiutando la convocazione del commissario tecnico olandese Happel.
In realtà il motivo raccontato dallo stesso Cruyff a una radio della Catalogna appena 30 anni dopo fu più prosaico. A Catalunya Radio Cruyff rivelò che stava passando un periodo duro della sua vita perché lui e la sua famiglia erano stati vittima di un tentativo di sequestro. Cruyff, che non si sentiva comunque più in grado di sostenere il doppio impegno con la Nazionale e con il Barcellona come rivelò successivamente in un’intervista a Sky, decise però di non partire quando, secondo il suo racconto, qualcuno entrò in casa sua e puntò una pistola alla testa della moglie a Barcellona in un tentativo di sequestro sventato.
La polizia tenne sotto controllo la sua abitazione per i successivi quattro mesi e ovviamente lo stress familiare e quello del giocatore ne risentirono. Per quel motivo decise di non seguire la nazionale olandese in Argentina, lasciando tutti nel dubbio storico: L’Arancia Meccanica avrebbe perso lo stesso la finale con il suo miglior giocatore di tutti i tempi in campo?